La Cassazione ha finalmente messo la parola fine alla tribolata storia dell’operazione Olimpo, voluta dalla Dda di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri. I giudici di cassazione hanno disposto l’immediato dissequestro dell’azienda “Destinazione Calabria” di proprietà di Vincenzo Calafati. Quest’ultimo, a sua volta, alcuni mesi fa era stato rimesso in libertà senza possibilità di rinvio, insieme a molte altre persone tratte in arresto durante l’operazione stessa.
Ciò che colpisce, a questo punto, sono le motivazioni della Cassazione che parla di: “…mancanza assoluta di gravità indiziaria per tutti i reati contestati a Vincenzo Calafati”.
In sostanza non vi era alcun motivo per arrestate le persone coinvolte né per sequestrarne i beni.
Vincenzo Calafati, 51 anni, è stato accusato di concorso esterno in associazione mafiosa poiché avrebbe favorito, nella sua qualità di imprenditore attivo nel settore dell‘”incoming”, l’infiltrazione delle cosche in iniziative e progetti nel settore turistico/alberghiero, assicurando che le forniture di merci e servizi fossero appannaggio degli imprenditori espressione del sodalizio e favorendo la consumazione di estorsioni in danno degli operatori turistici, ed anche ottenendo, con modalità illecite, contributi ed agevolazioni pubbliche, a tal fine sfruttando le proprie entrature nella politica e nella amministrazione regionale.
Altro esempio recente, in tal senso, riguarda la Tui Magic Life, celebre villaggio turistico di Pizzo, che da anni è un’eccellenza sul territorio e che offre lavoro ad una moltitudine di persone. Anche qui, l’operazione ha causato danni di immagine che, poi, si sono riscontrati anche in termini economici per la struttura stessa.