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Omicidio Cordì: definitiva assoluzione di Michele Curciarello

Nella giornata di ieri, dopo 14 anni di processi, la Corte di Appello di Reggio Calabria ha assolto con formula piena Michele Curciarello di Siderno, accusato di essere l’autore materiale dell’omicidio di Salvatore Cordì’ “il Cinese”, ucciso a Siderno il 31 maggio 2005.

Già sei anni fa, proprio nell’ottobre del 2015, la Corte di Cassazione aveva annullato la medesima condanna all’ergastolo comminata a Michele Curciarello, in accoglimento del ricorso promosso dal suo collegio difensivo formato dagli avvocati Salvatore Staiano e Cosimo Albanese, sul principale presupposto che lo stub a suo tempo eseguito sull’indagato, nell’immediatezza dell’evento criminoso, sarebbe poi risultato inquinato. Nel complesso, ci sono voluti tre annullamenti della Corte di Cassazione per giungere a provare l’estraneità di Curciarello.

Questo  omicidio è stato inserito, dalla Procura antimafia reggina, in un contesto mafioso, riconducibile alla ripresa dello scontro tra le famiglie di Locri, che si sarebbe riacceso agli inizi del 2005, per poi proseguire fino a luglio dello stesso anno.
Nel 2008, le indagini hanno portato a eseguire diversi arresti, tra i quali anche quello di Michele Curciarello, che è stato condannato all’ergastolo dalla Corte di Assise di Locri, con pena confermata in appello. La Corte di Cassazione, invece, ha annullato due volte la sentenza di condanna, accogliendo i ricorsi presentati dai suoi avvocati, che hanno puntato molto sulla mancanza di un movente certo e, soprattutto, sulla prova scientifica che hanno determinato la carenza di riscontri all’ipotesi iniziale, sostenuta dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina.

Il delitto di Salvatore Cordì, a distanza di 17 anni, rimane al momento senza un colpevole.

 

 

 

 

 

 

 

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