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venerdì, Novembre 22, 2024
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Noi, complici di una guerra irrazionale

Un bel ragazzo del mio paese è morto ucciso da una leucemia acuta causata dall’uranio impoverito. Ucciso da coloro che avrebbero avuto il compito di proteggerlo, ucciso da un governo che ha ignorato un principio cardine della Costituzione. Oggi di Lui resta una targa. Ero sindaco, quando il Consiglio comunale, ad unanimità, decise di dare il suo nome ad una strada del paese… e fu la madre a scoprire la targa. Un momento commovente, ma una scena straziante.

Non conosco la formula chimica dell’uranio impoverito, ma il nome mi ricorda un bel ragazzo del mio paese, decisamente alto e con i capelli biondi, che si era arruolato nell’esercito. Parlava con scioltezza e l’ultima volta lo vidi a casa mia, era venuto a trovarmi durante una licenza perché avrebbe voluto continuare gli studi e mi chiedeva qualche consiglio.

Poi era partito per la guerra in Bosnia-Erzegovina.

Oggi di Lui resta una targa. Ero sindaco, quando il Consiglio comunale, ad unanimità, decise di dare il suo nome ad una strada del paese… e fu la madre a scoprire la targa. Un momento commovente, ma una scena straziante.

Non è morto combattendo, ma fu ucciso da una leucemia acuta causata dall’uranio impoverito. Detto in parole semplici fu “ucciso” da coloro che avrebbero avuto il compito di proteggerlo. Ucciso da un governo che ha ignorato un principio cardine della Costituzione.

Il suo volto mi ritorna a mente in questi giorni dopo la decisione di dotare i soldati ucraini di proiettili ad uranio impoverito che oltre ai “nemici” uccideranno loro stessi, Inquineranno la terra su cui si combatte, causeranno malattia e morte di persone innocenti, tra cui bambini, che verranno a contatto con il terreno inquinato dai proiettili.

Dovremmo tacere, perché il “nemico” è la Russia e noi viviamo in Occidente? E sarebbe compatibile il nostro silenzio con le battaglie che quotidianamente combattiamo contro la tortura, l’ergastolo ostativo e la giustizia sommaria?

Credo di no.

La Costituzione o la si rispetta in ogni sua parte e se ne pretende l’osservanza o la si umilia aprendo via di fuga a quanti tentano di tutto pur di svuotarla.

Non c’è ragione di Stato che tenga e meno ancora per renderci complici di coloro che hanno preso la decisione di rendere la guerra in corso ancora più irrazionale e crudele.

L’uranio impoverito sembra lontano dalle nostre case … almeno per ora.

Ma il volto di quel ragazzo dal volto dolce e dai modi gentili mi ritorna sempre in mente e, forse perché non sono uno “statista” ma un uomo della strada, mi causa un senso di colpa. E poi tanta impotente indignazione e tanta inutile rabbia perché, oggi come mille anni fa, tutto si decide “altrove” dove, le madri, i padri, mogli e figli dei “morituri” non hanno diritto di accesso. In stanze in cui la “sovranità popolare” e la “sacralità della persona umana” sono solo una presa in giro.

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