Nel mese di maggio 2024, vista l’assenza di ciclo mestruale che si prolungava da due mesi, la donna che, il 21 gennaio scorso ha rapito una neonata introducendosi all’interno della clinica Sacro Cuore di Cosenza, si è convinta di essere rimasta incinta e di ciò ha informato il marito, in procinto di partire per la Nigeria, a seguito della morte della madre. Da questo momento, Rosa Vespa non cerca riscontri clinici a tale ‘autodiagnosi’, non si reca da un ginecologo, ne si sottopone ad esami di routine.
Dopo il parto il marito che, nel frattempo è stato scarcerato, chiedeva alla moglie come avrebbe dovuto procedere per la registrazione della nascita del bambino, ottenendo in merito una serie di rassicurazioni da parte della Vespa, ovvero che tale adempimento si sarebbe dovuto effettuare dopo le dimissioni del bambino, recandosi in Comune, affermando altresì che le aveva già provveduto a firmare qualcosa subito dopo la nascita.
Attualmente Rosa Vespa resta in carcere a Castrovillari, dove nei prossimi giorni sarà sottoposta ad una visita da parte di un medico nominato dall’avvocato della donna, Teresa Gallucci per valutarne lo stato mentale.
L’avocato ha dichiarato all’Ansa che: “La famiglia Vespa sta vivendo un doppio trauma, la sorella Marina e la madre sono distrutte, non solo dal punto di vista giudiziario, ma anche umano, perché tutti aspettavano l’arrivo di un bimbo in famiglia”.