Così, in una fredda sera di gennaio finisce la favola di Monsieur Pigeon. Colui che per i francesi era un bene da tutelare, un uomo da salvare, mentre per i sidernesi era solo Giuseppe Belvedere, ed ora che non c’è più a molti è tornata la memoria.
Qualche giorno fa, è stato ritrovato morto nel furgoncino dove aveva un punto di ricovero per i piccioni malati che curava in collaborazione con altri volontari e con un veterinario specialista aviario, tenendoli in contenitori isolati per le terapie.
Da molti anni, combatteva contro il Comune di Parigi per i diritti degli animali,
infatti, non voleva spostarsi da quel quartiere, dove ormai i piccioni dipendevano da lui. Per questa sua battaglia più volte era stato attaccato e addirittura picchiato, tanto da ritrovarsi con la schiena rotta.
Nonostante i suoi acciacchi di salute e problemi cardiovascolari, lui imperterrito ha continuato la sua battaglia. Non era certo un clochard comune, visto che utilizzava i soldi suoi personali per comprare il grano. Aveva preferito non accettare un appartamento, datogli dal comune lontano dalla piazza Baubourg, perchè voleva sfamare le creature che dipendevano da lui.
Anni fa si era trasferito a Parigi lavorando in banca poi, pensionato aveva aperto un ristorante con un’ altra persona di Siderno, ed infine aveva capito che era molto meglio la compagnia di pochi umani con principi veri, che non la mera apparenza dei cosiddetti “amici”.
Nella capitale francese era ben voluto da tante persone che lo raggiungevano per scattargli foto o solo per salutarlo. Sui social, in suo onore, era stata creata l’associazione “Gli amici di Giuseppe”; era, inoltre, protagonista continuo di iniziative, addirittura mostre di foto. Per lui sono state lanciate tante petizioni, una anche alla “première dame” di Francia, Brigitte Macron, per chiedere sostegno e un tetto per l’inverno. Ma non da tutti ha ricevuto lo stesso affetto: proprio per per quegli animali, che lui accudiva, era stato espulso dall’alloggio popolare che gli era stato assegnato dal Comune; c’erano anche persone che lo incolpavano di sporcizia e lo evitavano, alcuni trattandolo anche male.
Originario di Siderno, nella nostra città aveva figli che lo hanno sempre sentito e rispettato la sua scelta encomiabile, seppur difficile di vita e addirittura una sorella che ha tentato di convincerlo a ritornare a Siderno.
Il 6 gennaio è stato aggredito da un algerino, insieme alla signora che gli vendeva il grano. Sulle cause della morte vi é in corso un’ indagine della polizia francese e si attende il risultato dell’autopsia disposta dai familiari e dalla Polizia.