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lunedì, Novembre 25, 2024
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Morti sul lavoro, dalla Calabria alla Toscana la Uil dice “basta”

Articolo a firma Maria Elena Senese, segretario generale FenealUil Calabria, in merito alla sicurezza sul lavoro e sui recenti incidenti avvenuti in Calabria e non solo

In merito a quanto è successo in Toscana e, a distanza di poche ore, a Castrovillari sentiamo parlare di tragedia e di decessi, ma oggi più che mai bisogna iniziare a dare alle cose il nome giusto: bisogna parlare di strage e non di tragedia e di omicidi e non di decessi. Si tratta di una differenza sostanziale! E non solo di semantica.

La strage di Firenze è la conferma di ciò che come Uil diciamo da anni, ma che il Governo continua a non voler ascoltare.

I cantieri edili si realizzano grazie ad una serie di subappalti che rispondono solo a logiche di produzioni serrate e di grandi profitti.

Più vi è distribuzione del lavoro in tante piccole imprese, infatti, più si annida il lavoro sommerso, più c’è spazio al dumping contrattuale e maggiore è il risparmio proprio sui costi della sicurezza.

La sicurezza sul lavoro è una responsabilità comune. Serve l’impegno di tutti gli attori interessati, va migliorato il coordinamento tra i vari soggetti della filiera sicurezza: Regione, Asl, Inail, Itl, Inps, Rlst.

Questi devono saper parlare fra di loro, incrociare i dati a disposizione, monitorare le specificità del territorio. Solo così, tutti insieme possiamo raggiungere l’obiettivo di Zero morti sul lavoro!

Noi abbiamo le idee chiare in questa materia e le nostre proposte le abbiamo già messe nero su bianco e girate a chi ci governa.

Partiamo dall’introduzione della Patente a punti previsto dal Decreto Legislativo 81/2008 e, poi, fermatosi per strada per la mancanza del decreto attuativo. Bisogna premiare le imprese più serie e virtuose e sanzionare, anche nell’accesso agli appalti pubblici e alle agevolazioni, chi è stato condannato per infortuni sul lavoro.

Enecessario, poi, rafforzare gli organi ispettivi ma occorre un ispettore dedicato al settore edile; così come è fondamentale la condivisione di una Banca dati delle notifiche preliminari tra Cassa edile, Ispettorato e Asl.

Riteniamo, ancora, indispensabile procedere alla tracciabilità della formazione. In questo senso, occorrerebbe rendere operativo un portale della formazione in modo che lattestato possa essere caricato on line.

E’ necessario anche agire sulla prevenzione, facendo progetti per visite specializzate in cantiere per sensibilizzare i tecnici preposti e contrastare il fenomeno del dumping contrattuale in edilizia, argomento quest’ultimo che oggi possiamo perseguire con più facilità attraverso la congruità.

Alla Regione Calabria, poi, chiamiamo di istituire un Osservatorio regionale sulla sicurezza che coinvolga: Enti bilaterali, Inail, Asp ed Ispettorato del lavoro e con esso occorre prevedere l’istituzione di un tavolo di monitoraggio continuo

Occorre, anche, rendere obbligatorio sin dalla fabbricazione l’uso di tecnologie e sensorialistica, coordinate tra loro digitalmente, specifica per i macchinari e mezzi di cantiere, con il fermo automatico dei mezzi in caso di rischio.

Il rinnovo del contratto punta a qualificare il settore, attraverso una valorizzazione dei lavoratori e, quindi, delle stesse imprese. La sfida delle qualità e dell’innovazione può essere vinta unicamente attraverso la formazione e la sicurezza.

Non può esserci una vera ripresa senza una decisa inversione di rotta degli incidenti sul lavoro.

La collaborazione tra tutti i soggetti che ruotano intorno al settore edile è essenziale se si vuole porre fine a questa strage di esseri umani.

Bisogna rafforzare, infine, l’idea che dietro un mercato del lavoro competitivo e concorrenziale, in grado di garantire crescita e sostenibilità, è necessario un lavoro regolare delle giuste tutele in termini di formazione, salute e sicurezza per i lavoratori.

 

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