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domenica, Novembre 24, 2024
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Monarchia… Calabrese…

Questa settimana il consiglio comunale di Locri si è trasformato in un’arena. Quello che si è visto oltre ai punti all’ordine del giorno, è stato questo nuovo scontro tra Calabrese e Sainato. Quest’ultimo ha affermato che si rischia di passare da una “diarchia” ad una “monarchia”, indicando probabilmente in Giovanni Calabrese il Re despota. Da qui anche Giovanni ha preso bene questo scherzo, per cui si è continuato su questa falsa riga.  Ma per Locri, Giovanni potrebbe rappresentare veramente una monarchia? A voler scherzare, guardando la storia ci sono stati molti Re col nome di Giovanni.

Questa settimana si è svolto il consiglio comunale della città di Locri, ed io visto il programma non ho resistito e l’ho seguito tutto. Bene, mi sono trovato in un’arena, dove si stava svolgendo una specie di uno contro tutti; infatti, l’opposizione ha disertato l’aula in segno di protesta contro il sindaco, per un suo commento molto “violento” (dicono loro) in merito ad un comunicato di critica, verso l’amministrazione comunale per la concessione della spiaggia per una gara di motocross. Così, la maggioranza era seduta compatta, mentre nei banchi dell’opposizione c’era il solo Raffaele Sainato. Per fortuna non era completamente solo, perché in collegamento video c’era anche la consigliera Anna Sofia che si trovava fuori sede, come del resto anche il revisore dei conti. Il consiglio è stato molto acceso, dai toni forti e dalle critiche aspre e dure di Sainato, rispetto al bilancio consuntivo ed al bilancio di previsione che è stato votato dalla maggioranza. Critiche che, sembrerebbe, come ha sottolineato lui stesso, qualcuno di esperienza all’interno della maggioranza condivide. Ma quello che è emerso oltre le critiche, è stato questo nuovo scontro tra Calabrese e Sainato. Appare evidente nelle stesse parole che usa l’ex consigliere regionale, in merito ad un commento espresso in questi giorni dall’amico/nemico Pino Mammoliti. Nei giorni scorsi l’avvocato locrese ( riportiamo accanto) aveva scritto, in merito alle prossime elezioni comunali, per capire dove andrà la città di Zaleuco. Sainato interpretando le parole nascoste del messaggio riporta che si rischia di passare da una “Diarchia “a una “Poliarchia”, oppure ancora peggio ad una monarchia indicando probabilmente in Giovanni Calabrese il Re despota. Da qui anche Giovanni ha preso bene questo scherzo, per cui si è continuato su questa falsa riga. Ma per Locri, Giovanni potrebbe rappresentare veramente una monarchia. Se pensiamo alla storia ci sono stati molti re col nome di Giovanni. In questo momento mi viene in mente Giovanni d’Inghilterra detto anche “Giovanni senza terra” o anche John Stern, che visse tra la fine del 1100 e l’inizio del 1002, l’ultimo vero sovrano assoluto che cercò di restaurare la monarchia assoluta. Infatti, pensando a Locri, Giovanni Calabrese inizia la sua avventura nel comune di Locri con Francesco Macrì e Raffaele Sainato che proprio come il re Giovanni, figlio di Enrico secondo d’Inghilterra e della duchessa Eleonora d’Aquitania divideva il trono con gli altri fratelli. Durante il consiglio Raffaele Sainato ha avvertito Calabrese che è vero che i Re governano, ma spesso finiscono in anche in esilio; infatti, anche Giovanni d’Inghilterra fu allontanato dal re Riccardo, quando lui andò a combattere per le crociate. Molti assoceranno, facilmente, la figura di Re Giovanni con Robin Hood che era il suo più grande nemico e, anche noi, speriamo che Locri non diventi come Nottingham. Scriveva Charles James Fox: “I re governano per mezzo di assemblee popolari solo quando non possono fare a meno di loro”. Rileggere la storia spesso aiuta a non commettere gli stessi errori del passato, questa spesso è la sua funzione, chi scrive la usa, oggi, anche come invito alla ricerca dell’unità come strumento di crescita.

Robin Hood

 

 

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