A seguito della mia revoca dall’incarico di Direttore Sanitario è iniziato un linciaggio che tenta di far ricadere sulle mie spalle tutte le inefficienze dell’Ospedale di Locri.
Riceviamo e pubblichiamo
In questi ultimi giorni, a seguito della mia revoca dall’incarico di Direttore Sanitario facente funzioni del P.O. di Locri, è in corso l’ennesimo linciaggio mediatico volto a delegittimare la mia persona e la mia professionalità.
Da più pulpiti – ignorando nella migliore delle ipotesi le reali motivazioni sottese al provvedimento adottato nei miei confronti dal Commissario Straordinario dell’ASP di Reggio Calabria – vengono diffuse notizie infondate, confuse e lesive della mia immagine, che vanno ben oltre il legittimo diritto di critica e che denotano una totale ignoranza circa le effettive competenze spettanti ad un Direttore Sanitario Ospedaliero.
In sostanza, sono diventato il capro espiatorio sul quale far ricadere tutte le inefficienze dell’Ospedale di Locri.
Da ultimo, le dichiarazioni rese dal Sig. Carlo Tansi ad un’emittente locale nel corso della sua campagna elettorale per le prossime elezioni regionali e per le quali ho già dato mandato al mio legale affinchè proceda al deposito di formale querela.
Alla luce di quanto sopra, venendo meno al riservo che mi sono sempre imposto nel corso di questi mesi in cui ho ricoperto l’incarico di cui sopra, ritengo di dover effettuare taluni chiarimenti in merito alla suddetta vicenda. In particolare, il Commissario Straordinario dell’ASP mi ha contestato: di non aver posto in essere gli adempimenti per pervenire alla realizzazione dei posti Covid presso la S.O.C. di Pneumologia dello stesso nosocomio e, addirittura, di aver tenuto comportamenti “ostruzionistici” ; di non aver accettato la delega del datore di lavoro di cui al D.Lgvo n.81/2008. Quanto al primo punto, evidenzio che, con dispositivo di servizio n. 1012/DSH del 20.04.2021 ed in ossequio alle direttive ricevute dalla Direzione aziendale solo pochi giorni prima, ho proceduto ad eseguire quanto richiestomi, provvedendo ad una rimodulazione dell’attività assistenziale in vista dell’apertura del reparto Covid presso la SOC di Pneumologia; tuttavia, ho ritenuto che proprio il ruolo da me rivestito imponesse di attenzionare la rischiosità della scelta adottata e le criticità che avrebbero impedito un’apertura in piena sicurezza; perplessità condivise dai Responsabili delle UU.OO. interessate e dal Responsabile A.T.P. – Ambito di Locri in occasione della riunione tenutasi presso la Direzione sanitaria ospedaliera poco prima dell’emanazione del suddetto dispositivo di servizio, concertato con gli stessi. In merito al secondo punto, rammento come la normativa in materia consenta di rifiutare la sottoscrizione della delega delle funzioni di datore di lavoro in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; quindi, ho solo esercitato una mia facoltà prescritta dalla legge. Ogni altro addebito è, pertanto, frutto di illazioni infanganti, di frettolose e superficiali condanne mediatiche, rispetto alle quali tutelerò la mia dignità di uomo e di professionista innanzi alle sedi opportune.
Detto ciò non smetterò di adoperarmi per il bene del nosocomio nel quale lavoro con dedizione ed impegno (e chi mi conosce lo sa) e per una sanità buona, che sia veramente vicina ai bisogni di salute dei cittadini.
Locri, lì 01.06.2021
Domenico Fortugno