La soddisfazione del sindaco facente funzioni Carmelo Versace: “Grazie alle somme individuate potremo concentrarci su settori chiave come la viabilità l’edilizia scolastica, la messa in sicurezza del territorio, la riqualificazione urbana, la ristrutturazione dei beni confiscati o le politiche sociali”.
Il Consiglio Metropolitano ha approvato il Documento Unico di Programmazione e lo schema di Bilancio di Previsione Finanziario per gli anni 2023/2025. Una seduta, quella odierna convocata dal sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, necessaria ad approfondire e ridiscutere due punti che, nelle scorse settimane, erano già stati al centro di un confronto fra i banchi dell’aula “Repaci”.
Con ampio margine rispetto alla naturale scadenza prevista dalla legge, dunque, Palazzo Alvaro si è dotato del nuovo programma economico-finanziario che beneficia delle grandi capacità dell’amministrazione nell’intercettare risorse dai vari Ministeri e della rinegoziazione dei mutui che ha portato a importanti risparmi per nuovi investimenti.
«Siamo molto soddisfatti del lavoro compiuto – ha detto il sindaco facente funzioni, Carmelo Versace – che ci permette di guardare con maggiore fiducia e rinnovato entusiasmo al prossimo futuro. Grazie alle somme individuate, infatti, l’azione della Città Metropolitana potrà concentrarsi su settori chiave come la viabilità l’edilizia scolastica, la messa in sicurezza del territorio, la riqualificazione urbana, la ristrutturazione dei beni confiscati o le politiche sociali».
«Molto interesse – ha aggiunto – continuerà ed essere rivolto ai Comuni ed alle associazioni, così come alla formazione ed alle politiche di marketing che, in questi anni, hanno fruttato un grande ritorno in termini di immagine e presenze su tutto il territorio metropolitano».
«Ancora una volta – ha ribadito Versace – il consiglio è stato in grado di approvare lo schema di bilancio previsionale con largo anticipo rispetto ai vincoli imposti dalle norme e questa circostanza non può che riempire di orgoglio l’amministrazione che, nel solco delle linee di mandato del sindaco Giuseppe Falcomatà, conferma la bontà della propria azione incentrata su trasparenza, legalità e buone prassi».
Un plauso, infine, il sindaco facente funzioni lo ha riservato agli uffici di settore ed al dirigente Enzo Cuzzola, così come al direttore generale, Umberto Nucara, e ad ogni segmento dell’Ente che «ha dimostrato compattezza e condivisione nell’elaborazione di un atto fondamentale per la vita politico-amministrativa della Città Metropolitana».
Ringraziamenti ai quali si è associato il consigliere delegato al Bilancio, Giuseppe Ranuccio, nel sottolineare «l’immane lavoro della struttura burocratica fondamentale per elaborare un documento contabile che spiega bene la nostra filosofia e tiene conto di tutte le esigenze del territorio». «Siamo di fronte ad una Città Metropolitana sana, efficiente ed in equilibrio – ha affermato Ranuccio – che dimostra di avere una visione precisa che si tradurrà in opere pubbliche, interventi ordinari e straordinari e servizi. E’ uno schema di bilancio ottimo per come è stato costruito».
Nel corso del dibattito in aula, infine, il sindaco facente funzioni, Carmelo Versace, ha ribadito «l’urgenza di ricevere le funzioni, da parte della Regione Calabria, perché si possa finalmente creare un percorso virtuoso capace di rispondere alle esigenze ed al grido d’allarme dei sindaci del territorio metropolitano».
«Noi – ha concluso – in un clima di condivisione e dialogo con le minoranze, stiamo facendo tutto quello che è nelle nostre possibilità per migliorare l’esistente. Penso, ad esempio, alle ingenti risorse destinate al Terzo settore o ai finanziamenti recuperati e messi a disposizione di due interventi particolarmente caldeggiati dalle opposizioni come le rotatorie di Cinquefrondi o di Lumbrichi. Alla fine, quindi, possiamo ritenerci soddisfatti del lavoro fatto che, come al solito, supera quelle che sono le nostre responsabilità dirette. Spero, dunque, in un’identica collaborazione da parte delle minoranze affinché possano farsi portavoce con altri enti sovraordinati sordi alle richieste che provengono dal Consiglio metropolitano».