Un gruppo di cittadini, professionisti, tecnici, giornalisti hanno dato vita alla nascita del Comitato Ionio Tirreno, finalizzato a creare una maggiore attenzione, una giusta informazione ed una maggiore sensibilizzazione dei cittadini dell’area Ionica e della Piana, rispetto alle questioni riguardanti il diritto ad una mobilità sostenibile ed alla libera comunicazione interterritoriale, alla luce degli ultimi tragici eventi luttuosi e della paventata chiusura della galleria della Limina.
Il Comitato si pone quale punto di riferimento fisico per i tanti cittadini, operatori economici e turistici, lavoratori pendolari che giornalmente utilizzano la Ionio-Tirreno e si troverebbero catapultati 30 anni indietro, costretti a muoversi per mulattiere borboniche che hanno per secoli isolato interi territori.
Tuttavia il Comitato vuole anche essere uno strumento di sprono, di confronto e di sostegno alle costruttive proposte degli organi istituzionali a partire dai Sindaci dei comuni della fascia Ionica e di quella Tirrenica.
Il comitato nasce come esigenza di dare anche voce e sostegno a coloro che non sanno a chi rivolgersi e la sua struttura organizzativa è di tipo orizzontale con pari responsabilità interne ed è aperto al contributo di tutti coloro che ne condividono gli obiettivi.
I soci costitutori del Comitato Ionio-Tirreno che oggi si sono incontrati a Marina di Gioiosa Ionica sono: Antonio Carriero di Marina di Gioiosa Ionica, Aldo Polisena di Polistena, Carletto Romeo di Siderno, Cosimo Pellegrino di Siderno, Francesco Tropeano di Cinquefrondi, Gino Larosa di Mammola, Mileto Vincenzo di Cinquefrondi.
Il Comitato intende avvalersi anche di autorevoli contributi che stanno animando il dibattito attuale come l’analisi tecnico- scientifica del Professore dell’Università Mediterranea Domenico Gattuso, esperto in logistica e trasporti e le indicazioni preziose del Professore Ilario Ammendolia già Presidente dei Comitato Sindaci della Locride.
I presenti all’incontro, dopo aver evidenziato il modo come questa vicenda è stata proposta, con poca considerazione e anche con “disprezzo” per le autonomie locali e per gli oltre 300 mila cittadini dei due territori collegati dalla Superstrada, si dichiarano preoccupati dei possibili risvolti in negativo che questo creerà alle economie dei due territori, dei disagi enormi che saranno costretti ad affrontare i pendolari della Città Metropolitana, del danno culturale e sociale che si arrecherà al territorio.
Sarebbe opportuno ed urgente che la Regione Calabria, la Città Metropolitana e S.E. il Prefetto di Reggio Calabria concretizzassero un tavolo tecnico aperto a tutti gli Enti Territoriali, Istituzionali, Associative e Comitati di Cittadini e Anas ,al fine di predisporre, con il contributo dei tecnici ed esperti, le possibili soluzioni per scongiurare la chiusura della 682 non rinunciando ai necessari interventi di manutenzione e di messa in sicurezza , come del resto, purtroppo, continuano a testimoniare le recenti vittime di questa strada.
Il Comitato valuterà con molta attenzione le eventuali soluzioni alternative che si stanno proponendo e che debbono puntare anche, ma non soltanto, al rafforzamento e messa in sicurezza di tutte le strade dell’Ex Provincia.
Il Comitato esprime infine un profondo ringraziamento alla stampa televisiva, web, radiofonica e alla carta stampata, per il grande lavoro di informazione fin qui espresso e che ha permesso di evitare che questa vicenda diventasse l’ennesimo “buco nero” calabrese.