Ci scrive Pino Mammoliti in merito alla gestione dei servizi cimiteriali affidati ad un privato a Locri.
I si valgono più dei no, però…
Le ragioni che hanno determinato l’amministrazione comunale di Locri ad affidare ad un privato la gestione dei servizi cimiteriali (dalla reception ai saluti finali del caro estinto) sono tutte condivisibili e, per certi versi, sollecitate nel corso degli anni da tutti i cittadini.
In primis il decoro, poi tutto il resto.
È però, sul resto, la totalità dei cittadini che invocava(mo)un cambio di stile e gestione organizzativa che non riusciamo ad essere d’accordo con il “privato”.
Il tariffario dei prezzi, sembra quello del cimitero monumentale di Firenze, e visto che siamo a Locri, necessita, a modesto parere di chi scrive, una revisione dei prezzi così come oggi determinati. Per fare un banale esempio, un pensionato civile al 100% senza accompagnatore percepisce 650 euro al mese, un titolare di pensione sociale giù di lì, mentre per posizionare 8 mattoni su loculo o cappella già realizzata ce ne vogliono 480. Se poi è necessario un intervento longitudinale ce ne vogliono 650 e così via ad aumentare a seconda dei mattoni e del cemento.
Sono sicuro che il Sindaco terrà conto delle sollecitazioni che giungono da parte di cittadini contenti del servizio ma molto meno dei prezzi. Non è sostenibile un simile tariffario, perlomeno non per tutti. Allora proporre una mediazione tra modelli Isee, capace di tenere conto delle esigenze di tutti, potrebbe rappresentare un giusto equilibrio di equità sociale. Il si, sarebbe cosi, non dico entusiasmante, ma totalizzante.