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lunedì, Settembre 16, 2024
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L’ospedale di Locri a rischio collasso

Il Segretario Generale Aggiunto dell’Organizzazione Sindacale Cisl Fp Giuseppe Rubino, riporta all’interno di una nota resa pubblica, tutte le questioni che riguardano la disorganizzazione operativa dell’Ospedale di Locri, che sta portando inesorabilmente al collasso dell’azienda.

Già il 06 marzo del 2023 la Cisl Fp di Reggio Calabria aveva puntualizzato che l’articolo divulgato da altre Organizzazioni Sindacali, riportante notizie di soluzione di tutti i problemi che riguardavano l’Ospedale di Locri, non era veritiero. Oggi gli stessi autori ad oltre un anno di distanza evidenziano il rischio di collasso e anche in questo caso si è troppo ottimisti, il collasso è in atto da tempo e oggi si è purtroppo raggiunto un momento di serio pericolo anche per gli operatori della sanità che il collasso lo rischiano in prima persona. Parlare di direzione di presidio senza guida nell’Unico Nosocomio dell’ASP di Reggio Calabria dove oltre ad un direttore medico di presidio esiste anche un vice direttore, ambedue di ruolo, evidenzia la disorganizzazione operativa e concettuale, poiché la soluzione risiede nel predisporre il rientro dalle ferie del vice direttore.

La stessa cosa non può avvenire nei vari reparti, dove la condizione oggi lamentata, è vissuta da troppo tempo e la scarsezza di risorse umane è dilagante e il personale presente è costretto a “raddoppiare” il turno. Infatti mancano professionisti della salute e dirigenti medici, manca in parallelo un razionale utilizzo delle risorse presenti, una attenta politica di riqualificazione delle categorie ad esaurimento che non hanno più un proficuo ruolo e andrebbero secondo la normativa contrattuale ricollocati e inviati nelle Unità Operative di riferimento.

L’Ospedale di Locri vanta professionisti di prim’ordine ed è in attesa di altre figure di riconosciuto spessore professionale, vincitori di concorso che dovrebbero a breve prendere servizio. Continuare su una strada sbagliata sarebbe un ulteriore errore ma soprattutto negherebbe all’utenza la tutela sanitaria necessaria, in un territorio ancora assente e in una realtà ospedaliera dove la disorganizzazione esercita una forza deterrente e deleteria per l’attrattività nei confronti di nuovi professionisti, di rischi professionali e di salute per quelli già in servizio.

Si spera che il segnale purtroppo giunto insieme alla sofferenza dei dipendenti e degli utenti, facciano esercitare scelte adeguate alla direzione strategica per evitare che le poche e valide risorse vengano sprecate, perseverando in direzioni inesatte e preannunciando ulteriori fallimenti che troveranno ancora una volta il proprio epilogo nei prossimi periodi di ferie estive. Se facili esaltazioni hanno tentato di falsificare la realtà, paventando repentine gestioni esemplari, bene ora è chiaro che le cose non corrispondevano al vero già da allora, com’è chiaro che le soluzioni ci sono e vanno indicate, applicate e sostenute nell’interesse di tutti. Meglio tardi che mai e se poi, senza polemica, ci saranno momenti di confronto come quello organizzato nei prossimi giorni in piazza Nassiriya, speriamo che serva a chiarire le idee e le direzioni in cui si muovono le numerose criticità, per porre rimedi veri e non toppe che finora si sono rivelate ancor peggio del buco iniziale, non è sufficiente dire piano piano, non è sufficiente dire un pò meglio, non è responsabile non agire subito nell’interesse dei dipendenti e degli utenti.

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