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lunedì, Novembre 25, 2024
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Locride per la pace

Pubblichiamo di seguito gli interventi reali di alcuni degli organizzatori, tratti (rubati) dalla chat nata per organizzare la manifestazione. Faremmo male a sottovalutare il fatto che siamo stati uno dei pochi territori a confrontarci con un tema apparentemente “astratto” e squisitamente politico come la Pace. Abbiamo provato a ritrovarci insieme e discutere di politica, senza aspettare che qualcuno ci ordinasse cosa fare, senza aspettare “ordini” dall’alto e se questo è poco significa che si confondono le proprie speranze con la realtà. Non dobbiamo rassegnarci alla politica fatta solo di Twitter. Si è dato luogo ad un fatto sociale e politico importante: tanti cittadini, nella Locride, si sono incontrati e, tutti insieme, pubblicamente, hanno condiviso e invocato la Pace.

Realisticamente non mi aspettavo più partecipazione. Forse un limite va individuato nella scarsa presenza degli studenti, ma non siamo più al 68.

Faremmo male a sottovalutare il fatto che siamo stati uno dei pochi territori a confrontarci con un tema apparentemente “astratto” e squisitamente politico come la Pace. La compostezza non è mancata e direi che potremmo dirci quasi soddisfatti.

Adesso il “dado è tratto” nel senso che siamo in acqua e dobbiamo nuotare con leggerezza.

Riflettiamo un po’ e poi programmiamo altre iniziative. Sempre… senza velleità.

Io avrei qualche idea ma mi prendo qualche giorno di riflessione.

Ilario Ammendolia

Più di 50 anni fa, i vecchi del gruppo andavano in piazze gremite e capitava che si facessero manifestazioni ogni settimana. Poi il mondo è cambiato e le manifestazioni sono diventate 1 o 2 se andava bene all’anno e con partecipanti minori degli anni precedenti. Chi ha lavorato in questo mese per la manifestazione di oggi, sapeva che i numeri non erano da record, ma serviva per accendere “un cerino” (copyright Ilario) in questo buio di iniziative, mentre altrove si muore. Abbiamo avuto impatto mediatico, con TGR e anche in diretta. Abbiamo messo insieme tutte le strutture ANPI di RC, i sindaci della Jonica e del Tirreno e abbiamo provato a ritrovarci insieme e discutere di politica, senza aspettare che qualcuno ci ordinasse cosa fare, senza aspettare “ordini” dall’alto e se questo è poco significa che si confondono le proprie speranze con la realtà. Abbiamo la capacità di ragionare su cosa serve sul territorio, su quali iniziative prendere per non morire per stanchezza mentale, abbiamo trasporti e sanità insufficiente, vogliamo confrontarci sui problemi?

Franco Martino

Bisogna essere realisti e soddisfatti

Realisti nel prendere atto che purtroppo la manifestazione di piazza,  nel senso comune, non ha più la valenza positiva di un tempo. Consapevoli di ciò bisogna essere soddisfatti del lavoro fatto e del risultato ottenuto. Qualcosa si è mosso non solo metaforicamente. Con le tante sigle che hanno aderito bisogno costruire un rapporto permanente di confronto e dialogo, anche in vista di altri necessari appuntamenti. Non dobbiamo rassegnarci alla politica fatta solo di Twitter.

Grazie di cuore ai promotori.

Ciccio Riccio

Condivido anche io la riflessione di Ciccio Riccio. La manifestazione di oggi è stata soddisfacente. Il punto adesso è, come dice Barbara, come capitalizziamo l’evento.

Credo si debba ragionare su come tenere viva la tensione. Pensare ad iniziative nelle scuole e sui posti di lavoro. Associando il tema della Pace a quello della lotta alle diseguaglianze.

Isidoro Napoli

Anch’io, come Ilario, mi sento moderatamente soddisfatto della Marcia di ieri. Senza apparati, senza mezzi economici, senza una esperienza come gruppo, praticamente col passaparola, si è dato luogo ad un fatto sociale e politico importante: tanti cittadini, nella Locride, si sono incontrati e, tutti insieme, pubblicamente, hanno condiviso e invocato la Pace. Sono contento pure perché si può dire: “È stato fatto” e non “Dovremo o dovremmo fare”. Piuttosto, devo notare che le iniziative pubbliche o collettive, nel corso dell’ultimo anno, sono state pensate e organizzate sempre da gruppi di cittadini attivi. Penso alle Domeniche di protesta davanti all’Ospedale di Siderno, all’incontro del 26.7.21 con i leader nazionali delle tre sigle sindacali, nato da un appello sulla Riviera di Sisi Napoli, all’Assemblea al Cinema Nuovo sulla Sanità del 13.11.21, all’Assemblea del 18.2.22, unitamente all’Associazione dei Comuni, sulla Statale 106. In conclusione, almeno per il momento, siamo costretti a stare insieme e a continuare “a provarci”.

Francesco Macrì

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