La vicenda ruota attorno ad un caso di errore giudiziario, alla storia di Giuseppe Gulotta, interpretato da Salvatore Arena.
La rassegna “Locri al Teatro” prosegue con un nuovo evento, promosso dall’Accademia Senocrito, all’interno del Festival di Musica Classica della Locride, in programma, come da calendario, domenica prossima 11 febbraio, alle ore 18,30, al Palazzo della Cultura.
Si tratta dello spettacolo teatrale “Come un granello di sabbia – Giuseppe Gulotta, storia di un innocente” scritto e diretto da Salvatore Arena e Massimo Barilla ed interpretato proprio da Arena.
La trama ruota attorno ad un caso di errore giudiziario, alla storia di Giuseppe Gulotta, muratore diciottenne, con una vita come tante, sconvolta dal suo arresto (era il 12 febbraio del 1976), perché accusato e costretto a confessare in una piccola caserma di Alcamo, in provincia di Trapani, l’omicidio (mai commesso), di due carabinieri, il diciannovenne Carmine Apuzzo e l’appuntato Salvatore Falcetta, avvenuto il 27 gennaio 1976, trucidati a colpi d’arma da fuoco mentre dormivano.
La vicenda nota come la “Strage di Alcamo Marina”, nasconde un mistero indicibile, ovvero uomini dello Stato che trattano con gruppi neofascisti, traffici di armi e droga.
Per far calare il silenzio, serve un capro espiatorio qualsiasi.
Attraverso la vicenda umana di Giuseppe Gulotta, nonché di Carmine e Salvatore, le due vittime della strage, ed anche di Giovanni, Vincenzo, Gaetano, gli altri capri espiatori designati, il fine dello spettacolo, è provare a rendere giustizia a quelle vite interamente sottratte per ragioni inconfessabili.
Giuseppe Gulotta ha vissuto ventidue anni in carcere da innocente e trentasei anni di calvario con la giustizia. Quest’ultimo, non è mai fuggito, ha lottato a testa alta, restando lì “come un granello di sabbia” all’interno di un enorme ingranaggio, fino al processo di revisione (il decimo di una lunga serie), ostinatamente cercato e ottenuto (dopo la confessione nel 2010, di un ex brigadiere) che lo ha definitivamente riabilitato, grazie all’avvocato Baldassarre Lauria, durante il quale la Corte d’Appello di Reggio Calabria, il 13 febbraio 2012, lo ha assolto con formula piena.
Una vicenda dai tratti oscuri, tormentati e drammatici, uno spettacolo ricco di tensione e di suspence, grazie alla magistrale interpretazione di Salvatore Arena, che da solo, darà voce a tutti i personaggi coinvolti nella storia.
Salvatore Arena, siciliano di origine ed emiliano d’adozione, attore, regista e drammaturgo, ha collaborato con artisti importanti, quali: Marco Baliani, Letizia Quintavalla, Scimone e Sframeli. Dal 2002 co-dirige Manu Chuma Teatro, la Compagnia di teatro contemporaneo, che con i suoi lavori ha ottenuto numerosi riconoscimenti in ambito nazionale, sviluppando con Massimo Barilla, un percorso di ricerca tra forme altre di narrazione e nuova drammaturgia.