Un’ esperienza all’ insegna della legalità, quella vissuta dalle classi 2 G e 3 H del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dal Dirigente Carmela Rita Serafino, all’ Auditorium di Roccella Ionica. Insieme alla professoressa Marisa Saccà e alla professoressa Monica Scoleri, i ragazzi hanno assistito allo spettacolo” Se dicessimo la verità – Ultimo capitolo”. L’ Associazione ” Libera Locride” ha sostenuto tale iniziativa, partecipando a due progetti nazionali dell’Associazione CCO (Crisi Come Opportunità – Palcoscenico della Legalità e Ponti: cultura e teatro per la cittadinanza attiva, realizzati con il sostegno di Intesa Sanpaolo e Fondazione con il Sud) ed ha permesso allo spettacolo di approdare, per la prima volta, dopo ben dieci anni, in Calabria. In questo percorso decennale l’opera – dibattito sulla legalità, di Minoli e Giordano, ha attraversato l’Italia raccontando storie di resistenza e lotta alla criminalità organizzata. Un testo vivo, che si è rinnovato e nutrito delle tante vicende e persone che, ad ogni passaggio, ne hanno arricchito i contenuti e la drammaturgia. Le autrici si sono concentrate sul nostro presente, minacciato da una ” distrazione di massa”, che lascia, ancora, spazio al potere criminale, alla “prassi” corruttiva come modus vivendi. Hanno raccontato gli aspetti meno conosciuti del fenomeno mafioso, quelli che riguardano la globalizzazione, l’alta finanza, i cosiddetti “uomini di cerniera”, professionisti accreditati, che fanno da tramite tra il crimine e le amministrazioni pubbliche, gli imprenditori in difficoltà e i sempre più spregiudicati sistemi di investimenti. Al centro la ‘ndrangheta, che si è insediata al Nord Italia, minacciando l’assetto urbanistico del territorio, le sue regole sociali, la sua storia “sana”. Uno spettacolo potente, dove le storie sono state quelle dei figli delle vittime, del giornalismo impegnato, di imprenditori testimoni di giustizia, di professori e associazioni, che osservano e studiano il fenomeno, archetipi umani, che sintetizzano la complessità di un problema, che non può più essere affrontato, tracciando, con sicurezza, una linea di demarcazione tra chi è “contaminato” e chi non lo è. Un’ attenzione particolare, quindi, da parte del Liceo Zaleuco, a tutte quelle iniziative, che riguardano la cittadinanza attiva e l’impegno civile, attraverso il linguaggio teatrale, che meglio di ogni altro, riesce a trasmettere quella giusta emozionalità, proveniente dai racconti e dagli avvenimenti rappresentati, che tante volte non viene fuori dalle semplici notizie scritte o trasmesse dai media. Questo nell’ ottica di una scuola, che ci tiene ad inserire, in futuro, nell’ ambito civile, cittadini responsabili, preparati e capaci di investire nei propri progetti, portando beneficio alla loro terra, in maniera pulita e coerente con le regole di convivenza sociale.
“Solo una cittadinanza consapevole, autorizzata è aperta può funzionare bene in democrazia” (David Brin)