«Un sasso nello stagno…»
E’ questo ciò che ha fatto il primario di cardiologia dell’Ospedale di Locri, Enzo Amodeo, quando, alcuni giorni fa, ha annunciato le proprie dimissioni dalla struttura. Il noto medico, dopo svariati tentativi di risollevare le sorti del reparto, ha deciso di gettare la spugna o, almeno, questo è ciò che stava per avvenire.
La lettera privata che Amodeo aveva inviato ai vertici del direttorio Sanitario dell’Ospedale di Locri e all’Asp di Reggio Calabria con la quale annunciava le proprie dimissioni è, in qualche modo, divenuta pubblica, provocando non poche reazioni nell’ambiente medico e nella stessa popolazione. Il ritiro del noto medico è stato interpretato come un vero e proprio colpo di grazia per l’ospedale locrese, tanto che diverse associazioni hanno subito manifestato il proprio sconcerto per tale increscioso fatto.
La reazione dell’Asp, però, non si è fatta attendere e, dopo un incontro con Amodeo stesso, pare che questi rimarrà al proprio posto, gestendo ad interim il reparto di cardiologia di Locri, ma a patto di avere “carta bianca” per risollevare le sorti del reparto. Il medico ha già annunciato che continuerà a lavorare e, anzi, che è anche sua precisa intenzione risollevare il reparto da lui diretto, portandolo ad essere un esempio non solo per la Calabria ma per l’Italia tutta.
Nello specifico, il cardiologo, ha dichiarato che sarà presente in struttura con cadenza settimanale, al fine di mettere in pratica tecniche complesse e per istruire il personale. A tal proposito, Amodeo ha anche invitato i propri colleghi a recarsi con cadenza specifica all’ospedale di Polistena, in modo da essere aggiornati e meglio preparati grazie all’utilizzo di strumentazione specifica che, di fatto, a Locri pare mancare.
«Se viaggio io a 70 anni, non vedo perché loro non possano farlo.» ha dichiarato Amodeo che non ha alcuna intenzione di transigere su atteggiamenti poco professionali ora che l’obiettivo è risollevare le sorti della cardiologia.
Impegno, dedizione e serietà saranno le parole d’ordine di questo nuovo corso della gestione di cardiologia che, se confermato, avrà tutte le carte in regole per rimettere in carreggiata un reparto fondamentale per la Locride tutta che, negli ultimi tempi, stava per finire in disgrazia come gran parte della sanità locale.
E’ indubbio, tuttavia, che a Amodeo spetti un compito difficile e impegnativo che potrà essere realizzato solamente con la collaborazione e la dedizione degli altri medici che, necessariamente, dovranno dare il massimo per la causa.
La domanda che, adesso, tutti si pongono è: riuscirà Amodeo a tenere a galla la cardiologia di Locri a dispetto, per usare le sue parole, delle nicchie di potere che stanno sopra i medici? La speranza di tutti è in un successo ma, nel frattempo, gli va riconosciuto, come da lui stesso richiesto di aver gettato “un sasso nello stagno” della sanità, sasso che tutti speriamo si tramuti presto in un’onda in grado di risollevare le sorti della nostra sanità.