Il Vicepresidente della Commissione europea e Commissario europeo per la Politica Regionale e di Coesione, Raffaele Fitto, ha esordito evidenziato il ruolo cruciale del Mezzogiorno come propulsore di ripresa non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa: «Il Sud sta contribuendo in modo crescente alla ripresa economica dell’Italia e di conseguenza anche dell’Europa.» Nesci: «la Zona Economica Speciale ha creato un ambiente favorevole per gli investimenti e per nuove opportunità!»
“Il Mezzogiorno non è più un peso per il nostro Paese. Anzi. Oggi il Sud è la locomotiva della ripresa economica dell’Italia”, con queste parole Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione Europea per la politica regionale e la coesione, ha evidenziato il ruolo cruciale del Mezzogiorno come propulsore di ripresa non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa.”
In una nota, l’Eurodeputato Denis Nesci ha commentato le parole del Vice Presidente Fitto: «In questo contesto, la Zona Economica Speciale, istituita in collaborazione tra il governo e la Commissione Europea nel luglio 2023, ha creato un ambiente favorevole agli investimenti, come dimostrano le numerose richieste per il credito d’imposta, attirando risorse e opportunità che stanno trasformando il panorama economico del Sud.»
L’impegno e la visione di Giosy Romano, coordinatore della Zes Unica del Mezzogiorno, sono fondamentali per il successo della ZES. La sua leadership sta contribuendo a posizionare il Sud come un polo di innovazione e sviluppo, capace di competere a livello europeo. Va evidenziato – continua l’esponente di Fratelli d’Italia – come l’Istat ha documentato che il tasso di crescita e l’aumento dell’occupazione nel Mezzogiorno rappresentano segnali incoraggianti di un’economia che sta riprendendo vigore. I dati economici confermano la crescita del Mezzogiorno, con un incremento del PIL dell’1,3% nel 2023, superando la media nazionale e mostrando dinamiche positive rispetto alle regioni del Nord. Questo dato è un chiaro indicatore che il Sud sta contribuendo in modo crescente alla ripresa economica dell’Italia e, di conseguenza, dell’Europa”.