Ho letto con grande e dimessa attenzione quanto riportato dai giornali, intorno alla conferenza stampa del Presidente della Regione Calabria sull’accertamento del debito sanitario. Occhiuto dice che esso ammonta, fino al 2022, ad 1,2 miliardi e che è solo di poco superiore a quello delle altre Regioni. Sì, giusto, solo che nelle altre Regioni che sono dotate, da sempre, di sistemi di controllo della spesa e hanno bilanci consolidati, quel debito è di normale gestione. Quello calabrese, invece, è un debito tossico.
Ho letto con grande e dimessa attenzione quanto riportato dai giornali, intorno alla conferenza stampa del Presidente della Regione Calabria, Occhiuto, sulla repentina cognizione e accertamento del debito sanitario delle Asp e Ao della Calabria, che ammonterebbe a “soli” 1, 2 miliardi. Portandomi la sventura di capire e…vedere, oltre le parole, bisogna dar merito ad Occhiuto di aver detto tante cose vere, ma anche molte cose lasciate, volutamente, mute. Occhiuto, fin dall’inizio e fino all’ Europee, sa che si gioca il tutto intorno al disastro della sanità. All’inizio e finché non si scottò con uscite improvvisate, maneggiò l’argomento con il tipico atteggiamento dei populisti qualunquisti di destra, simile agli attuali governanti, a caccia di facili applausi o incolpando chi vi era stato prima, compresi i suoi stessi di coalizione e deliberando atti privi di efficacia come, ad esempio, l ‘Azienda zero, strumento efficace solo dove operano decennali culture consolidate di legalità e normalità. Quando, poi, pur avuto trionfalmente, pieni poteri e un governo per amico, incominciò a mettere le mani in pasta, si accorse che dentro la pentola c’era, solo, brodo bollente. Ma, poiché il collasso del sistema dell’emergenza-urgenza, in Calabria, è imminente, infrangendo e violentando qualsiasi postulato ideologico, fregandosene dei remissivi, indignati mugugni dei suoi alleati fascio-leghisti, ha fatto ciò che ad un qualsiasi Presidente di Sinistra della Regione Calabria sarebbe stato impedito con una feroce campagna di stampa nazionale e internazionale e da raggiri tipici nella guerra fredda . Occhiuto, da navigato democristiano, allora chiama e mette a contratto dei bravissimi professionisti, Medici proveniente da una delle ultime Nazioni al mondo Comunista. Intendiamoci: come già sapete, fin dal principio, io ho appoggiato tale decisione di Occhiuto. Non per questioni ideologiche, ma perché conscio del disastro sanitario che sta arrivando. Ma torniamo alla sua trionfale conferenza stampa sulla ricognizione del debito. Occhiuto dice che esso ammonta, fino al 2022, ad 1,2 miliardi e che è solo di poco superiore a quello delle altre Regioni. Sì, giusto, solo che nelle altre Regioni che sono dotate, da sempre, di sistemi di controllo della spesa e hanno bilanci consolidati, quel debito è di normale gestione. Quello calabrese, invece, è un debito tossico. Mi spiego: se su 14 mila pec inviati ai fornitori che risultano di avere in portafoglio crediti delle Asp Calabresi , chiedendo i crediti vantati, rispondono solo in 1300 può solo significare o che tutti gli altri, i soldi, se li siano già presi senza che le Asp, o la Regione, lo sappiano o non lo vogliono dire perché, possedendo decreti ingiuntivi, assegnazioni o altro, non vogliono farlo… In Italia, si può negare la proprietà derivante da un credito vantato verso altri? Potreste dirmi voi: come, le Asp non sanno che, in passato, hanno pagato? Ma come, dal 2000 al 2015, come hanno rubato, chissà quanti miliardi, per esempio all’Asp di R.C.? Le assegnazioni non regolarizzate, cos’erano? Presidente Occhiuto, per ciò che è successo in passato, che facciamo, stendiamo un velo pietoso? Perché non apriamo un grande dibattito su questo? Oppure, come ci rapportiamo con certi poteri che, causando questo sfacelo, hanno tenuto e tengono la Sanità Calabrese dentro i rigori, che è macelleria sociale, del Piano di Rientro? Glielo dico sa perché? Perché lei, con grande onestà intellettuale, ha citato l’Ingegnere Massimo Scura che tentò di fare quello che Lei ora ha fatto e, siccome, per mia sventura da coro greco, io fui testimone diretto di quell’epoca, essendo stato il più stretto collaboratore di Scura, finché mi lasciarono Commissario dell’Asp di R.C. Quando, sia Scura che il Presidente Oliverio, mi ordinario di tirare fuori tutto il marcio che c’era in quell’Asp, perché, dopo 15 giorni dal mio insediamento, mi apparve l’inferno del tranquillo sistema truffaldino che lì, da decenni, operava, facemmo ciò che si potette fare, ma ci mancò il supporto necessario, come Lei, ripeto, con grande onestà riconosce, perché lo Stato ci lasciò da soli, non dotandoci degli strumenti necessari, come nel caso di Reggio Calabria. Infatti, già allora avevo chiesto il supporto della Guardia di Finanza, attraverso un’interrogazione parlamentare presentata dall’ottimo Deputato Sabasiano Barbanti e la collaborazione totale, senza tentennamenti, della Banca d’Italia affinché ordinasse alle varie Banche tesoriere dell’Asp di Reggio Calabria che di erano succeduti nel tempo, l’elenco completo delle singole fatture pagate attraverso i pignoramenti presso terzi, in modo tale da negativizzarli nel sistema in uso all’ufficio economico dell’Asp stessa. Cosa mai concessomi e sempre rifiutata a me ed ai miei predecessori. Certo, ora il debito è quello. Gran parte è stato pagato. Sì, ma quante volte? E perché dovranno restare, i ladri, se mai fosse vero, impuniti? Vedo che lei usa il termine “mitologico” che, per anni ha aleggiato nelle stanze della Regione o sui giornali… parlando del debito dell’Asp di Reggio Calabria che ammonterebbe, da solo, ad un miliardo in base ai decreti ingiuntivi esistenti, ma che sarebbero molti di meno, perché non contabilizzati i 6/700 milioni già pagati, all’interno di un bilancio dell’Asp non esistente fin dal 2013. Io lo lascio con due constatazioni: 1) È normale che, in un’Europa e nell’Italia del fare, dell’efficienza e di ogni lotta al malaffare, un’Asp si veda bocciato il bilancio, nel 2013, perché dichiarato non supportato da documenti certi e tale rimanga per 10 anni senza che nessun facesse nulla o intervenisse? Io, capendo, mi ero intestardito a ricostruire il bilancio, nel 2015, ed allora era ancora possibile. Mi cacciarono prima! 2) Le sembra una cosa normale che, per pagare, forse(?) quei 6/700 milioni di debiti (da Lei citati), dal 2016 e tutt’ora, si siano insediati, presso la stessa Asp, ben 800 Commissari ad Acta, nominati dal Prefetto come effetto di ottemperanza presso i vari Tar, perché solo così i tanti fornitori onesti sono riusciti ad avere ciò che era loro dovuto? Il Commissario ad acta, figura eccezionale e non esistente nelle Asp delle Regioni del Nord, non solo ha la prerogativa di poter prelevare le somme dovute da qualsiasi capitolo di spesa, quindi non dedicato, ma il suo onorario viene pagato dal bilancio, già asfittico dell’Asp. E se si moltiplica il numero dei Commissari per ciò che è dovuto loro, si capisce, ancora di più l’enormità del dramma. Ecco, allora, ben venga la sua azione, ma non facciamo di tutta l’erba un fascio o lasciamo che i furbi e i disonesti danzino intorno alla nostra fame di onestà di del fare. Ci sono, possibili ed auspicabili, due modi di agire paralleli: risolvere l’effetto ma, anche, scoprire la causa. Altrimenti, grideremmo alla luna nel pazzo perché l’effetto, se non si conosce e si estirpa la causa, permane e può causare il collasso definitivo.
Santo Gioffrè