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giovedì, Novembre 21, 2024
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Lettera di Ammendolia a Piero Sansonetti

Il declino della sinistra italiana e la sua assenza dal dibattito pubblico. Ilario Ammandolia,  scrive al direttore de “L’Unità”” per esprimere la sua delusione per lo stato attuale della sinistra italiana


Caro  Sansonetti,

Leggo  attentamente il quotidiano che tu dirigi e apprezzo molto il tuo tentativo di riportare gli eredi del PCI-PDS DS- PD ad essere presenti nel dibattito nazionale. Credo che tu lo faccia molto spesso intervistando ex esponenti di quel mondo o ospitando articoli degli esponenti attuali. A volte, pubblicando antichi documenti che leggo volentieri.

Non mi prendere per presuntuoso se ti manifesto i miei dubbi: quel mondo di Sinistra è scomparso in poco tempo, eppure era impastato con sangue, pensiero e sacrifici di milioni di persone. Sono sicuro che ad un colpo di Stato avrebbe opposto una resistenza eroica e, forse, vincente e moltissime persone avrebbero sacrificato la loro vita per la libertà.

Ne ho avuto prova durante la rivolta di Reggio Calabria.

Ma quel popolo di Sinistra non ha potuto opporre resistenza ai suoi dirigenti.

A coloro che dopo la caduta del Muro hanno scoperto di essere “anticomunisti” da sempre come a quelli che sono stati complici della decisione di bombardare Belgrado o che hanno approvato la guerra americana in Afghanistan. A quelli che tra Giustizia e alcuni “giudici” (spesso golpisti) hanno scelto i secondi e a quanti, ubriachi del liberismo selvaggio, sono stati protagonisti della stagione delle privatizzazioni.

L’albero è stato scosso fin dalle radici da coloro che si ritennero proprietari e quando arrivò Berlusconi, senza storia e senza partito, non fece altro che raccogliere i frutti.

Ma almeno era Berlusconi!

Poi però fummo messi al tappeto da Salvini e Grillo. Arresi a Renzi. Pesantemente sconfitti( e meritatamente) dalla Meloni.

Cosa ci potevamo aspettare?

Lo dico con grande rispetto  per  singole persone :qualcuno ha colto la differenza tra un ministro della giustizia di destra e uno di sinistra?  Tra un presidente della Commissione Parlamentare antimafia di Sinistra e uno di destra?

Tra Guerini e Crosetto? Forse qualche punto a favore del secondo.

Non si tratta di singoli ma di un intero gruppo dirigente che ha licenziato in tronco il popolo della Sinistra. La cosa più grave non è il fatto che questo popolo non voti più ma che, nonostante la seria minaccia di guerra, le piazze restino vuote; che dinanzi alla privatizzazione e al degrado della sanità la gente subisce senza reagire.

Sta per essere approvata la legge sull’autonomia differenziata ma la gente del Sud resta indifferente.

Perché?

I motivi sono tanti ma non c’è dubbio che ci troviamo di fronte ad un gruppo dirigente che risulta antipatico perché recita a soggetto e parla a titolo personale senza azzeccarne una. Bisogna fucilarli? Punirli ? Esiliarli?

No. Rispettarli dal punto di vista personale ma comprendere che, a parte qualche riflessione autocritica, non hanno nulla da dire e niente da insegnare dal momento che sono contemporaneamente responsabili della sconfitta e usurpatori di un patrimonio di tutti.

Sarebbe invece interessante entrare in un mondo di Sinistra, formato da milioni di persone, ma silenzioso, amareggiato, “sconfitto” senza aver la possibilità di combattere, disilluso e rassegnato per capire, per esempio, cosa ha provato dinanzi al presidente Napolitano che entra al Quirinale, viene cinto dal collare dell’Annunziata, ma lascia oggettivamente fuori coloro che tanto avevano lottato perché ciò potesse avvenire.

Cosa hanno provato i detenuti maltrattati nelle carceri o gli innocenti trascinati in tribunali “ostili” pur in presenza di un ministro di giustizia di “sinistra” ma che vorrebbe essere “amico” dei magistrati d’assalto. Senza neanche riuscirci.

Cosa prova un bisognoso di cure mediche verso un gruppo dirigente che ha tutelato le corporazioni e i baronati così dannosi per il sistema sanitario nazionale.

Cosa prova un giovane farmacista bloccato dal numero chiuso delle farmacie o l’assurdo nodo scorsoio che ha impedito a tanti giovani intelligenti di diventare medici. Oppure a tanti giovani avvocati di diventare notaio.

Questo è il mondo che non ha voce e questo è il mondo che bisognerebbe ascoltare.

Impresa ardua e certamente difficile.

Ma credimi, leggere la Serracchiani(eletta in Piemonte),  Fassino eletto in Veneto, la Bindi(eletta in Calabria) e poi Orlando, Speranza, Guerini, Franceschini, e così via cantando non è sbagliato. È inutile. Per certi versi dannoso. È acqua che scivola senza lasciar traccia.

Un caro saluto

Ilario

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