Stasera, 7 Febbraio, inizierà la settantatreesima edizione del Festival di Sanremo, che terminerà sabato 11, con alla conduzione ancora una volta Amadeus. Per l’occasione, abbiamo deciso di ripercorre la storia della famosa kermesse sonora, evidenziando i cantanti calabresi che hanno partecipato e, con i loro brani, hanno contribuito al suo successo.
La prima edizione del Festival si tenne, a Sanremo, nel 1951, nel Teatro del Casinò. In quell’occasione, il pubblico era seduto intorno a tavolini da vecchio café chantant e, mentre i cantanti si esibivano, loro cenavano. Inoltre, gli spettatori erano pochi, tanto che fu necessario trovare persone da sistemare ai tavolini rimasti vuoti nella grande sala, questo era dovuto al fatto che il pubblico del casinò era abituato a manifestazioni di maggiore livello culturale. In quel debutto, a vincere la gara di allora fu Nilla Pizzi, con la canzone “Grazie dei fiori”. Nel 1953 poi, a due anni dal debutto, qualcosa cambiò: sparirono i tavolini della sala e si decise di far accedere gli ospiti solo se muniti di invito. La stampa si interessò seriamente al fenomeno, a cui partecipavano sempre più concorrenti. Due anni dopo fu la volta, infatti, della prima diretta televisiva, che andò in onda alle 22:45, in seconda serata, al termine del varietà “Un due tre” di Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello. In questo modo, l’opinione pubblica iniziò ad interessarsi del Festival e delle sue canzoni. Nel 1958, Domenico Modugno cantò una delle canzoni più celebri della storia della musica italiana “Nel blu dipinto di blu”, che segnò l’inizio di una nuova era per la canzone italiana, influenzata dal rock e dallo swing. Due anni dopo, arrivò sul palco un giovane, di nome Adriano Celentano, che cantò “Ventiquattromila baci”, un’altro strepitoso successo.nIl successo del Festival è aumentato anno per anno. Ma a contribuire alla sua consacrazione è stata anche la partecipazione dei cantanti calabresi. Vediamo chi sono stati.
La prima, nel 1967, è stata Dalida, nome d’arte di Iolanda Cristina Gigliotti, nata al Cairo, ma le sue origini sono calabresi. I suoi genitori, Pietro e Giuseppina, erano di Serrastretta, una cittadina in provincia di Catanzaro. Quell’edizione nessuno potrà mai dimenticare. Fu il Sanremo funestato dal suicidio di Luigi Tenco, legato sentimentalmente alla cantante, che si tolse la vita dopo la squalifica della sua canzone: “Ciao amore, ciao”, che condivideva con Dalidà.
Mino Reitano, nato a Fiumara, provincia di Reggio Calabria, ha partecipato per ben sette volte al Festival di Sanremo, senza però mai vincere. I primi due approcci sono fallimentari, tanto che sia nel 1967 con” Non prego per me” che nel 1969 con” Meglio una sera piangere da solo” non si qualifica nemmeno alla finale. Nel 1974, arriva, invece, terzo con” Innamorati”. Dopo un’assenza di quattordici anni, ritorna nel 1988 con quello che è stato il suo più grande successo: ”Italia” con il quale si posiziona quinto. Nel 1990 con ”Vorrei” si qualifica tra i finalisti, mentre due anni dopo con “Ma ti sei chiesto mai” non riesce ad arrivare all’ultimo step. L’ultima partecipazione risale al 2002 con ”La mia canzone”, ma arriva solo diciottesimo.
Rino Gaetano, nato a Crotone, partecipa una sola volta al Festival della canzone italiana, ma quell’unica volta resterà nella storia. È il 26 gennaio del 1978 e Rino calca il palco dell’Ariston cantando “Gianna”, a cui per la prima volta nella storia della manifestazione in cui fu pronunciata e cantata la parola “sesso”. Si classificherà al terzo posto, dopo “E dirsi ciao” dei Matia Bazar e “Un’emozione da poco” di Anna Oxa, ma diventerà anche un successo clamoroso con 600mila copie vendute.
Mia Martini, nata a Bagnara Calabra, arriva per la prima volta a Sanremo, nel 1982, con una canzone scritta per lei da Ivano Fossati dal titolo “E non finisce mica il cielo…”. Il brano non entrò in lizza per la vittoria, ma la sua altissima qualità venne riconosciuta dalla giuria, che per l’occasione istituì il Premio della Critica. Nel 1989 “Almeno tu nell’universo” segna il grande ritorno della cantante calabrese, dopo il momentaneo ritiro dalle scene datato 1983, ed è probabilmente il suo brano più noto al grande pubblico. Arriva al nono posto, ma ancora una volta la critica premia la sua magistrale interpretazione assegnandole di nuovo il Premio della Critica. Un anno dopo, torna di nuovo a Sanremo, stavolta con “La nevicata del ‘56”, con il quale raggiunge il sesto posto, ma soprattutto le permette di centrare ancora una volta, la terza su tre partecipazioni, il Premio della Critica. Nel 1992, ritorna al Festival con un altro dei suoi successi: “Gli uomini non cambiano”. È la grande favorita della vigilia per la vittoria finale, ma viene battuta da “Portami a ballare” di Luca Barbarossa. Il brano, comunque, avrà un successo enorme. L’ultima partecipazione a Sanremo è nel 1993, insieme con la sorella Loredana Bertè, cantando “Stiamo come stiamo”. Il brano, però, non convince, finendo soltanto al quattordicesimo posto.
Loredana Bertè, nata a Bagnara Calabra, arriva per la prima volta al Festival di Sanremo nel 1986 con una canzone di Mango dal titolo “Re“. Porta in scena una performance memorabile, con pancione finto e abito di latex, che scatenò non poche polemiche. Infatti, dopo l’esibizione la Columbia Records le annulla il contratto e non le permette di portare a termine un intero progetto discografico, che prevedeva la collaborazione di Mango. Nonostante i dissensi, però, si classifica nona. Ritorna nel 1988 con il brano “Io “, Questa volta si presenta con un abito patriottico con i colori della bandiera italiana. Arriva al sedicesimo posto. Nel 1991 si propone invece con il brano “In questa città “, ma nonostante l’ottima qualità e l’intensa interpretazione la canzone non viene capita e si classifica terzultima. L’edizione del 1993 è caratterizzata dal ritrovato rapporto con la sorella Mia Martini: partecipano in duetto con il brano “Stiamo come stiamo“. L’anno seguente è nuovamente in gara, con un brano autobiografico, “Amici non ne ho “, che ottiene ancora una volta un positivo riscontro di pubblico, ma arriva solo tredicesima. Terzo Sanremo consecutivo, quello del 1995 con “ANGELI & angeli”, dove si classifica solo al 19°posto. Dopo la tragica morte della sorella, nel 1997, porta a Sanremo l’elaborazione del lutto con la struggente “Luna”. Nonostante il 20° posto l’album risulterà tra i più venduti di quell’edizione. Nel 2002, è di nuovo sul palco dell’Ariston con la canzone “Dimmi che mi ami”e si classifica diciassettesima. Nel 2012 è Gigi D’Alessio a riportare Loredana a Sanremo con “Respirare” e si classificano al quarto posto. Infine, l’ultima sua partecipazione risale al 2019, con “Cosa ti aspetti da me”, dove si classifica al 4° posto.
Flavia Fortunato, nata a Cosenza, ha collezionato ben sei presenze al Festival della canzone italiana. Nel 1983, sbarca all’Ariston tra i Debuttanti con “Casco blu“, posizionandosi al 13º posto. L’anno dopo torna tra le nuove proposte e conquista il 3° posto con: “Aspettami ogni sera”. Nel 1986 arriva 19esima con “Verso il 2000“, mentre l’anno dopo sale al 13esimo posto con “Canto per Te”. Nel 1988 chiude il suo decennio con “Una bella Canzone “, che arriva solo 22esima, mentre è del 1992 la sua ultima partecipazione al Festival cantando “Per niente al mondo“.
Annalisa Panetta, in arte Lisa, nata a Gioiosa Jonica, partecipa due volte al festival di Sanremo: la prima nel 1998 con “Sempre”, dove ottiene il secondo posto tra i giovani e il terzo tra i Big. Nel 2003, ritorna all’Ariston con la canzone “Oceano”, classificandosi sesta.
Sergio Cammariere, nasce a Crotone, cugino di Rino Gaetano. Nel 2003, partecipa al Festival di Sanremo con la canzone “Tutto quello che un uomo”, che gli regala il terzo posto, oltre al Premio della Critica, quello di “Migliore Composizione Musicale” e due dischi di platino. La sua seconda partecipazione alla Kermesse sonora risale al 2008, dove canta “L’amore non si spiega”, classificandosi al settimo posto.