Scienziate, politiche, partigiane e scrittrici, ecco i ritratti di alcune delle grandi donne calabresi dell’ultimo secolo.
Nel corso della storia tante donne si sono distinte per coraggio, determinazione e forza di carattere e, tra di esse, molte sono state le calabresi.
Per la Festa della Donna la “Riviera” preferisce offrivi i ritratti di alcune grandi conterranee piuttosto che mimose e smancerie.
La scienziata
Iniziamo con una donna che continua a lottare per raggiungere un risultato importante: trovare la cura per l’Alzheimer. Si tratta di Amalia Cecilia Bruni, scienziata e neurologa di fama mondiale grazie alle sue scoperte sull’Alzheimer; è la direttrice del centro regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme. I suoi studi sulle forme ereditarie dell’Alzheimer l’hanno condotta all’individuazione della presenilina, il gene più diffuso della malattia.
La dottoressa è particolarmente interessata al DNA della popolazione calabrese, che risulta essere particolare e variegato. Di recente è stato scoperto un gene coinvolto nell’Alzheimer di tipo genetico, l’App (proteina precursore della beta amiloide), originario proprio dalla Calabria.
Nel 2000, un team di ricercatori internazionali, coordinato dalla Bruni, scopre la “Nicastrina”, la proteina delle membrane delle cellule nervose, che taglia la beta amiloide, che a sua volta è una delle sostanze che si accumulano nei cervelli degli ammalati di Alzheimer. Fino a pochi mesi fa si era convinti che fosse proprio la beta a provocare la malattia, ora la considerano associata ad essa, dato che è presente anche nei cervelli di chi è sano.
Purtroppo, come spesso accade, a causa della superficialità umana, il Centro di Neurogenetica rischia la chiusura, perché mancano i fondi. La dottoressa Bruni continua a portare avanti una battaglia per impedire che questo avvenga. Circa un anno fa, ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e al Ministro della Salute, Roberto Speranza, per evitare l’ennesima ingiustizia nella nostra terra. Sembra che, almeno per ora, la dottoressa ha vinto e la giustizia ha trionfato.
Le politiche
Vogliamo poi ricordare Rita Pisano, la comunista calabrese che incantò Pablo Picasso,esempio di donna forte e sensibile, nata a Pedace (provincia di Cosenza) nel 1926, si iscrisse giovanissima al PCI. Donna inflessibile contro le ingiustizie sociali e le diseguaglianze, fu sindaco del suo paese per 20 anni.
E ancora Caterina Tufarelli Palumbo, la prima donna sindaco in Italia eletta, all’unanimità, il 24 marzo 1946, nel comune di San Sosti (provincia di Cosenza), all’età di 24 anni. Si impegnò molto per migliorare le sorti del suo paese e la vita della gente.
Le combattenti
Carmelina Montanari, la partigiana sidernese che sfidò i fascisti. Donna da un coraggio fuori dal comune, nata a Siderno, è stata riconosciuta partigiana il 9 settembre 1943. Insieme al marito, ha combattuto i fascisti, in nome della libertà.
Silvestra Tea Sesini, la partigiana in aiuto dei più deboli. Nata a Biella nel 1958 arrivò a Siderno. Grazie al suo buon carattere e alla sua cultura fu subito ben voluta da tutti i sidernesi. Morì il 27 gennaio 1960, esprimendo come ultimo desiderio di essere seppellita nel cimitero di Siderno Marina, con la sua immagine rivolta verso il mar Ionio, mare da lei definito “Divino”.
La scrittrice
Adele Cambria, la penna graffiante del giornalismo italiano. Nata a Reggio Calabria nel 1931, la Cambria è stata scrittrice e convinta femminista. Il suo motto era: “Vado, vedo, scrivo”.