Pubblichiamo questa riflessione di Giuseppe Gervasi che va oltre quello che si vede.
di Giuseppe Gervasi
Chissà cosa cercavano,
chissà in quale stanza del dolore
o di speranza sarebbero entrati,
chissà quale anima si son portati dentro.
Chissà se veramente possiamo giudicare la sanità pubblica da tale poetica inefficienza.
Magari avrebbero fatto sorridere un bambino,
magari avrebbero allietato
gli ultimi respiri di un uomo
o di una donna,
magari e sottolineo magari,
è l’inizio di un vero cambiamento,
perché anche loro in realtà erano tristi, soli e abbandonati.