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L’altra politica: il valore educativo dello sport

Due gesti di giovani atleti che commuovono e, allo stesso tempo, ci fanno riflettere sui valori dello sport e sulla sua valenza educativa e sociale ma anche sulla responsabilità della politica.

Giuseppe Serranò

Aprile 2023, campionati italiani di scherma under 23. Nella finale di spada individuale femminile, Gaia Traditi si infortuna gravemente alla caviglia, mentre è in vantaggio. Alla ripresa del match è visibilmente in difficoltà, Emilia Rossatti decide di far scadere gli ultimi 17 secondi senza mai affondare lasciando la medaglia d’oro all’amica.

Giugno 2023, Meeting di atletica leggera di Lucca. Nei 400 metri, due ragazzi corrono davanti a tutti per raggiungere il traguardo contendendosi il primo posto. Uno dei due cade e l’altro decide di fermarsi per aiutarlo rinunciando alla vittoria.

Due gesti di giovani atleti che commuovono e allo stesso tempo ci fanno riflettere sui valori dello sport e sulla sua valenza educativa e sociale ma anche sulla responsabilità della politica.

Da sempre lo sport è strumento straordinario di formazione per una società sana fondata sui valori del rispetto della persona e delle regole, della solidarietà e dell’amicizia.

Per praticarlo necessitano infrastrutture e purtroppo, anche in questo settore, la Calabria è fanalino di coda: fra gli ultimi per la pratica dello sport dei minori, ultimi nella dotazione degli impianti sportivi nelle scuole, in coda anche nella spesa destinata dalle amministrazioni allo sport; né registriamo primati nelle aree sportive all’aperto.

L’occasione per la Calabria viene offerta del PNRR. La volontà di far arrivare più risorse nei territori più disagiati potrebbe, però, risultare vana sia per le riconosciute difficoltà che le amministrazioni locali hanno di presentare domande e completare i progetti stessi sia per le note carenze di personale e le inadeguate competenze. In realtà sembra qualcosa si stia muovendo alla Regione per realizzare o riqualificare gli impianti sportivi nei nostri territori attraverso la pubblicazione di alcuni bandi e il supporto alla compilazione delle richieste di contributo da parte delle amministrazioni comunali. Basterà?

Anche il Fondo “Sport e Periferie”, che vuole promuovere la cultura dello sport come strumento di inclusione sociale nelle aree più svantaggiate, in questi ultimi anni ha favorito la realizzazione di tanti impianti qui da noi. Dispiace constatare che nelle graduatorie del bando 2022 non compaiono comuni calabresi. La parte da leone l’ha fatta il Nord. Non credo però ci si debba lamentare o fare sterile vittimismo. Per aiutare chi ha più bisogno, sarebbe sufficiente modificare alcune regole del bando per destinare una quota maggiore di risorse alle regioni che devono recuperare quel divario infrastrutturale che esiste pure negli impianti sportivi.

E allora cari nostri rappresentanti intervenite e “cominciate a fare ciò che è necessario. …”

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