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lunedì, Novembre 25, 2024
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La vittoria di Scajola contro l’arrembante banda degli “onesti”

Una sfida all’Ok Corral tra lo “sceriffo” e il “bandito” . È successo ad Imperia con l’ex ministro Scajola nel ruolo del fuorilegge e il commissario di polizia che aveva indagato su di lui nel ruolo dello sceriffo.

Ha vinto il “cattivo” con una sventagliata di voti pari al 62%. L’ex ministro ha tenuto le prime pagine dei giornali per anni, soprattutto per le inchieste a cui è stato coinvolto a Roma, Imperia, Reggio Calabria. È stato condannato e successivamente assolto in diversi processi. Proprio tenendo conto di ciò, alle elezioni di domenica scorsa, la Sinistra ha scelto di contrapporgli il poliziotto che aveva indagato su di lui. Se Imperia si fosse trovata nella Locride avrebbero ricondotto la vittoria alla ndrangheta che come il manto della Madonna copre ogni cosa ma si trova in Liguria ed è una cittadina fiorente, colta, con un tenore di vita soddisfacente. Perché hanno scelto Scajola? Qualunque sia la risposta non può passare in silenzio. Se Scajola fosse innocente bisognerebbe capire perché è stato processato decine di volte. Perché s’è tentato di distruggerlo per via mediatico giudiziaria. Se colpevole, sia pure non penalmente, perché la gente lo sceglie rispetto al poliziotto. Se fossi Elly Schlein vorrei comprendere, aldilà delle apparenze e delle frasi fatte, il meccanismo che ha portato alla vittoria di Scajola e alla sconfitta della Sinistra a Imperia, uno schema che si ripropone in tutta Italia da Nord a Sud. Mi azzardo a formulare alcune ipotesi partendo dalla constatazione che, negli ultimi decenni, una Sinistra in crisi di identità, egemonizzata dal pensiero borghese e piccolo borghese e di fatto conservatore si sia rifugiata dietro la “questione morale” pretendendo di essere custode di onestà, rettitudine e disinteresse. E l’ha fatto con una presunzione e boria tale da risultare antipatica anche a coloro che, come me, la votano da sessanta anni. Ovviamente si tratta una mera invenzione e come tale è servita ad un gruppo di persone, senza grande qualità, annidati nella direzione dei partiti ma senza radici sul territorio per sperperare un patrimonio di sacrifici di generazioni passate. L’arrembante brigata degli “onesti” si concede al popolo quasi sia un onore votarli. È stato un disastro ovunque perché non può esistere una “questione morale” fuori dalla storia ed estranea ai rapporti di forza all’interno d’una società. È una pura invenzione che serve a legittimare un sistema profondamente immorale, fondato sulle disuguaglianze, sullo sfruttamento, sui privilegi dei pochi, sulla politica degli armamenti e sul sabotaggio della Costituzione. E solo una Sinistra inconcludente, slegata dal proprio popolo, ipocrita e bacchettona può pensare di attestarsi su un terreno in cui un semplice Scajola fa la figura del gigante.

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