«L’Italia non deve avere a che fare con un centro di potere sovranazionale, profumatamente finanziato dai contribuenti italiani che va a braccetto con le multinazionali del farmaco. Usiamo quei 100 milioni per sostenere i malati in Italia e finanziare i nostri ospedali e medici!» Il leader della Lega ha depositato in Parlamento una proposta di legge per far ritirare l’Italia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’Italia cavalca l’onda Americana?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità esiste dal 1947 ed è un sottoprodotto delle Nazioni Unite, pertanto ne fanno parte tutti i paesi del mondo. Questa mette in comune gli sforzi di tutta l’umanità, coordinandoli e monitorandoli per combattere, contrastare e prevenire le malattie nel mondo di qualsiasi genere e migliora le condizioni di salute di tutto il mondo. Le malattie, che siano essere virali, batteriche o genetiche hanno una caratteristica comune e a differenza degli esseri umani non hanno confini, perché queste non fanno distinzioni di sesso, razza o religione. Attaccano tutti. Le malattie sono universali e di conseguenza è necessario avere uno scudo universale che cerchi di tutelare e proteggere tutti.
Questo è lo scopo dell’Oms.
Secondo il Ministro Salvini, l’Oms “é profumatamente finanziato dai contribuenti italiani”. La struttura dell’Oms ha un bilancio complessivo che ammonta a quasi 7 miliardi di euro, e l’Italia nel biennio 2024-2025 verserà all’OMS appena 69 milioni di euro ogni due anni, vale a dire l’1%, ma non tutti arrivano direttamente dallo Stato: quasi 37 milioni sono i contributi stabiliti, ossia una percentuale del PIL italiano, a cui si aggiungono 20 milioni di contributi volontari e infine 12,5 milioni ottenuti da raccolte fondi. Il Ministro Salvini ha fatto sapere tramite X che questi 70milioni di euro sarebbero potuti essere usati per la sanità italiana.
Il Ministero della Salute ha depositato nei dati del Ministero che la quota che lo Stato mette ogni anno per finanziare la sanità italiana è di circa 135.5 miliardi di euro, vale a dire lo 0,025%. Uscire dall’Oms significherebbe fare da soli tutto quello che l’Oms fa per noi in termini di prevenzione, studio, monitoraggio, coordinamento e così via. Senza l’Oms l’Italia non dovrebbe versare solo 70 milioni ma un quantitativo non definibile al momento, molto più di quei 25centesimi risparmiati. Questo progetto di legge è stato depositato nella mattinata di ieri dai due deputati della Lega, Claudio Borghi e Alberto Bagnai. Ma non sembra essere una coincidenza che questa proposta arrivi poche ore dopo l’ordine esecutivo di Donald Trump, che ha ritirato nuovamente gli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Gli Stati Uniti però non versano l’1% del fondo dell’Oms, bensì il 20% vale a dire 1 miliardo e mezzo di dollari americani. Senza considerare che dal punto di vista della ricerca, dello sviluppo tecnologico e in materia scientifica medica sono molto più avanti rispetto l’Italia e l’Europa in generale.
Antonio Tajani ha detto oggi senza giri di parole che Forza Italia è contraria. A margine del convegno «Sconfiggere l’HIV in Africa: un obiettivo possibile», ha detto: «Non è che l’Oms non abbia fatto degli errori: è successo durante la vicenda Covid, quando ha ascoltato troppo le voci di chi non voleva coinvolto Taiwan. Ma gli errori sono una cosa, uscire dall’Oms un’altra», ha dichiarato.
Contrari apertamente il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi. Critico anche Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, secondo cui lo stop all’adesione dell’Italia sarebbe «Un passo troppo azzardato»
Silenzio assoluto da Fdi, almeno pubblicamente, anche se una nota è stata pubblicata: «una simile proposta di legge non avrà vita facile, non solo per la contrarietà dell’opposizione.» Pur ammettendo che la piattaforma in passato abbia commesso degli errori, è comunque meglio “cambiarla dall’interno l’organizzazione”.
Secondo Giovanni Rezza, professore di Igiene e Sanità Pubblica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano ed ex direttore generale della Prevenzione sanitaria presso il ministero della Salute, in una intervista a La Stampa. «L’uscita degli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) rappresenterebbe un duro colpo per la salute globale. A pagarne le conseguenze sarebbero sia i Paesi più poveri, bisognosi di aiuto, che i paesi industrializzati, a causa dell’inevitabile indebolimento nell’identificazione e nel controllo di agenti patogeni emergenti che potrebbero dare luogo a nuove pandemie», ha detto in un’intervista alla Stampa.