fbpx
sabato, Novembre 23, 2024
spot_imgspot_img
HomeIn Primo PianoLa guerra che cancella la civiltà

La guerra che cancella la civiltà

È passato un anno da quando il governo Putin ha ordinato l’invasione dell’Ucraina. Nel frattempo, le porte dell’inferno si sono spalancate anche nel cuore dell’Europa. Non so se Putin sia Caronte, ma certamente mille diavoli stanno alimentando un fuoco che acceca milioni di uomini e minaccia l’umanità. Eppure, le piazze sono vuote e resta solo il ricordo del tempo in cui milioni e milioni di uomini ad ogni minaccia di guerra, si trasformavano in sentinelle della pace.

È passato un anno da quando il governo Putin ha ordinato l’invasione dell’Ucraina, nel frattempo più di 200mila persone, quasi tutti innocenti e quasi tutti ragazzi, sono stati uccisi.
Le porte dell’inferno si sono spalancate anche nel cuore dell’ Europa dopo aver devastato il Medioriente, la Libia e altre parti del mondo.
Oggi stiamo scivolando giù per i gironi infernali.
Non so se Putin sia Caronte, ma certamente mille diavoli stanno alimentando un fuoco che acceca milioni di uomini e minaccia l’umanità. Eppure le piazze sono vuote e resta solo il ricordo del tempo in cui milioni e milioni di uomini in tutto l’Occidente, ad ogni minaccia di guerra, si trasformavano in sentinelle della pace.
Le televisioni e gran parte dei giornali diffondono “verità di guerra”, cioè bugie grossolane e congeniali solo allo schieramento di appartenenza sebbene compito dell’informazione, quantomeno in una democrazia, sarebbe quello di dire la verità che di per sé è un antidoto alla guerra.
Nel 1969, un grande giornalista americano Seymour Hersh rivelò al mondo l’orrendo massacro che le truppe del suo paese avevano commesso nel piccolo villaggio di My Lai in Vietnam, dove furono assassinati a freddo centinaia di donne, vecchi e bambini, il più vecchio aveva oltre 90 anni il più piccolo appena due mesi.
È la guerra che sconvolge le menti e in poche ore cancella dall’animo umano ogni traccia di civiltà e di umanità.
Noi proviamo orrore pensando alla morte del piccolo Di Matteo ad opera di belve umane come Brusca, i Graviano, Riina ma la guerra moltiplica per mille le crudeltà e non ci sono guerre giuste se non quelle che i popoli (e non gli eserciti) combattono per la loro libertà.
La guerra degli eserciti prelude sempre ad un’altra guerra e gli avvenimenti di questi anni ne sono la dimostrazione. Dovere delle classi dirigenti sarebbe  quello di educare i giovani a difendere a qualsiasi costo la libertà del proprio Paese e le libertà individuali.
Invece, in Russia i dirigenti e la stampa mentono spudoratamente ai propri cittadini, ed anche in Italia la verità viene manomessa ogni giorno.
Guerra alla guerra e a tutte le guerre è la sola scelta in campo.
I fondi degli arsenali potrebbero e dovrebbero servire a farci star meglio, a portare aiuto a chi soffre, a salvare il Pianeta della distruzione…
È utopia?
No! È questa l’unica scelta razionale, civile e umana possibile, ed è proprio per questo che gli Stati la confinano nel regno della utopia o della follia.
Sempre meglio folli che assassini.

 

- Spazio disponibile -
- Spazio disponibile -
- Spazio disponibile -
ARTICOLI CORRELATI

Le PIU' LETTE