La Fabbrica Tessile Bossio è una piccola azienda artigiana con sede a Calopezzati, nel Cosentino, ed è un esempio concreto delle potenzialità della ginestra, una pianta utilizzata un tempo per realizzare i tessuti e poi soppiantata da altre fibre come il cotone e la seta.
Dalla ginestra odorosa l’azienda Bossio, che opera fin dagli anni Sessanta producendo tessuti secondo tecniche tradizionali, ricava ‘il lino dei poveri’. È una pianta autoctona che cresce spontaneamente senza bisogno di particolari cure. Si calcola che in tutta la Calabria ci siano 20.000 ginepreti spontanei.
La ginestra ha un passato industriale: negli anni ’30 del secolo scorso, nella regione si producevano, ogni anno, da 100.000 a 150.000 tonnellate di ginestra, su 700.000-1.200.000 realizzate nel paese, grazie anche alla spinta dell’economia autarchica. Al suo interno ci sono fibre simili a quelle del lino; il tessuto che se ne ricava, utilizzato anticamente dai Greci e dai Romani, è resistente agli agenti atmosferici, anche all’acqua. Soprattutto, non ha bisogno di cure particolari, richiede poca irrigazione e non c’è bisogno di pesticidi per proteggerla. Dunque, un prodotto ecologico.