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La generazione persa della Calabria. Quasi un ragazzo su 5 abbandona gli studi

Francesco (nome di fantasia) ha 14 anni è non ha mai preso un bus per andare in città. Non va a scuola tutti i giorni, non c’è nessuno che lo sveglia in tempo o che si assicura che abbia fatto i compiti. Ci sono anche bambini di 6 anni che vengono lasciati soli in casa dai genitori che devono uscire per andare a lavoro e non possono permettersi una baby sitter.

Ci sono minori che non hanno una scrivania per fare i compiti o la luce elettrica in casa. Tutti ci siano commossi nel vedere il bambino seduto su una cassetta con il suo banchetto improvvisato sotto la luce di un lampione a studiare. E in tanti abbiamo pensato: Povero, è stato sfortunato. È nato nella parte del mondo sbagliata.

Abbandono scolastico, per 400 milioni i minori che futuro?

E qui sta un errore comune. Le situazioni come questa ci riguardano più da vicino di quanto pensiamo. Nel mondo secondo i dati dell’ILO (International Labour Organization) ci sono 400 milioni di minori che non vanno a scuola o che hanno abbandonato gli studi. Sono più di 74 milioni le persone tra 15 e 24 anni che non hanno un lavoro e non studiano.

I dati della disoccupazione giovanile sono molto diversi in base al Paese in cui si è nati. Negli USA la percentuale di giovani senza impiego e che non studiano è del 15% circa, in Sudafrica raggiunge il 59%.

Sei sicuro che non sia anche un tuo problema?

E avrai pensato ancora: Poveri, sono sfortunati. E ancora una volta sei in errore nel credere che sia un problema che non ci riguardi. La pandemia da Covid 19 ha contribuito ad aumentare i problemi legati a questo fenomeno. Secondo Save the Children, “l’indice di vulnerabilità”, cioè il valore che misura il rischio sociale e di difficoltà materiali, per chi appartiene a categorie a basso o medio reddito, è aumentato.

In Italia ci sono molte più situazioni di disagi e di povertà infantile di quanto non siate portati a pensare. Nelle città grandi e piccole della Penisola ci sono bambini che riescono a fare un unico pasto decente al giorno, a mensa. Il Covid glielo ha portato via.

Ma non è solo questo il dramma. In Italia quasi il 20% di studenti di 15 anni non sa leggere e capire un testo elementare e un buon 25% ha grossi problemi con le operazioni matematiche. Questo comporta una minore capacità di imparare, una scarsa possibilità di comprendere le procedure e minori abilità.

C’è una differenza abissale tra centro e periferia, sia urbani che nazionali. A livello nazionale quasi ⅓ delle persone che non riescono a raggiungere gli obiettivi minimi di conoscenza scolastica provengono da famiglie povere e con un basso livello culturale. Il 10%, invece, è parte di un nucleo familiare con migliori possibilità economiche.

Se nasci in periferia hai meno probabilità di successo

Se scendiamo in dettaglio sui dati locali con i dati dell’Osservatorio Con i Bambini. Secondo i dati più recenti pubblicati da questo Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile: “Nel Mezzogiorno le famiglie con almeno un figlio minore in povertà sono il 14,4% del totale, mentre nel centro-nord si attestano sull’8-10%”. E ancora: “In Campania, Calabria e Sicilia sono meno di 10 i posti ogni 100 bambini. In Lombardia la città metropolitana di Milano supera il 33%”.

Ma il dato più drammatico e su cui è necessario agire subito in Calabria è il 20% di abbandono scolastico da parte dei minori prima del diploma.

Il Covid ha anche aggravato una situazione già preoccupante e lo hanno dimostrato i dati dell’Invalsi, principale test di valutazione dei risultati di apprendimento dei giovani studenti. La DAD è uno dei grandi imputati in questo momento alla luce dei risultati emersi dal Rapporto 2021. Le statistiche mostrano un buon 39% di studenti che alle scuole medie non ha raggiunto livelli sufficienti in italiano e in matematica sono stati il 45%. Per quanto riguarda alunni e alunne delle scuole superiori il dato sale al 51% come impreparazione in matematica e al 44% in italiano.

La Calabria sta perdendo una generazione

Per quel che riguarda l’abbandono scolastico la pandemia ha portato il dato nazionale al 9,5%. Ma ancora una volta il dato nazionale non racconta il Paese a due velocità che è l’Italia. Analizzando i dati le cifre del Meridione sono impressionanti, in Calabria non hanno completato il ciclo di studi il 22,4% di giovani, in Campania la percentuale è superiore al 20%.

Se è vero che i nuovi giovani sono il futuro, quello calabrese non è un domani molto roseo. E la cosa peggiore è che nessuno se ne preoccupa.

Tu devi fare qualcosa

Oggi è la Giornata Mondiale delle Competenze Giovanili, un appuntamento creato dalle Nazioni Unite per sensibilizzare le persone verso le situazioni di fragilità educativa ma anche per valorizzare le capacità giovanili. I bambini se stimolati, se curati e se accompagnati nell’insegnamento sono in grado di conquistare nuove frontiere, di cambiare il futuro. Purtroppo non possono farlo da soli e le loro vite sono condizionate dal nostro interesse, dalla nostra attenzione agli altri e dal nostro impegno.

Save The Children ha condotto uno studio che evidenzia come le situazioni di difficoltà economica e sociale siano più comuni nel Sud Italia. E allora è importante ridurre il divario e aiutare chi ha maggiori problemi.

Ecco perché la World Youth Skills Day istituita dall’ONU è importante anche per te. È un momento in cui puoi vedere chiaramente le disuguaglianze e le opportunità che vivi, in cui scopri come aiutare.

La Giornata Mondiale delle Competenze Giovanili mira a ridurre le distanze per creare un mondo più consapevole e solidale. Le nuove prospettive saranno anche il tuo futuro.

 

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