La Guardia di finanza, con un’ Ordinanza del Giudice per le indagini preliminari della Procura di Catanzaro ha posto agli arresti domiciliari per 11 persone tra le quali alcuni vertici dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e dirigenti dell’A.S.L. per la mancanza di controlli, associazione a delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali.
Su trentatré indagati vi era anche l’ ex rettore dell’ università, il Dottor De Sarro ed un veterinario Asp,che avrebbe dovuto effettuare i controlli, interdetto dall’attività per un anno; indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali. Sarebbe appunto emerso un collaudato sistema illecito con ispezioni false da parte dei veterinari dell’Asp nei laboratori dell’Ateneo per non segnalare la gestione e le pessime condizioni igieniche dei laboratori e degli stabulari ed evitare la revoca dei finanziamenti per “ricerche” inutili in cambio di docenze e favori a vario titolo, tipo graduatorie di concorsi. Si deve puntualizzare per i tanti che non conoscono la realtà, che la famosa “ricerca scientifica” non è altro che vivisezione, cioè uccisione inutile di animali vivi, esseri senzienti che spesso vengono più e più volte utilizzati e poi, uccisi, ma praticando prima l’anestesia. RIBADIAMO che si tratta di falsa “ricerca“. Al giorno d’oggi, quando esistono mezzi leciti e validi per testare i prodotti ancora si preferisce UCCIDERE .
In questo caso si è andati altre, non si è trattato di pratiche di vivisezione, purtroppo autorizzate ancora ma alle quali comunque devono essere applicate dei criteri ben stabiliti. Qui si procedeva come nel “farwest“ dove ognuno si sente autorizzato a comportarsi come meglio crede per i suoi viscidi interessi. Qui si torturavano, nel vero senso della parola, creature indifese, spesso acquistate illegalmente e detenute in gabbie fatiscenti e sporche, uccidendoli, come da testimonianze, scagliandoli al muro o decapitandoli in modo cruento senza neanche avvalersi di anestesie, utilizzando farmaci ad uso umano e stupefacenti non dichiarati. Questo “modus facendo” andava avanti da tempo, per un maxi finanziamento di ben 2 milioni di euro che l’Universita non voleva perdere. Purtroppo alla base significa che proprio questi soggetti, che dovrebbero garantire la nostra salute, non solo non hanno etica, disprezzano la vita in ogni sua forma e farebbero qualsiasi cosa per il proprio benessere economico e sociale a discapito di esseri viventi e non solo le cavie ma tutte le persone.
«Noi del Partito Animalista Italiano, ci battiamo anche per una corretta informazione dei cittadini. Contro queste pratiche che di “scientifico“ non hanno nulla, sono ormai obsolete ed inutili – Afferma Carlo Callegari, responsabile per il Sud Italia del PAI – da anni cerco di fare capire quale sia la vera ricerca scientifica. Esiste e va incentivata, ribadisce la Dottoressa Marilene Bonavita, si chiama appunto, I CARE EUROPE ODV, RicerCare, ricerca scientifica avanzata che non usa animali »
Questa situazione così eclatante purtroppo coinvolge anche tanti istituti di ricerca ed è per questo che noi del PAI ci battiamo per la verità e che queste situazioni vengano denunciare e finiscano una volta per tutte. Confidiamo, come sempre nella Giustizia e che questi esseri così spregiudicati possano venire condannati al più presto.