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La Calabria è il coraggio di Lea

Oggi, Martedì 23 novembre, su Rai1 verrà trasmesso il film “Lea”, che racconta la storia della testimone di giustizia calabrese uccisa dalla ‘ndrangheta il 24 novembre 2009.

Racconta la storia di una donna calabrese, Lea Garofalo, che si ribellò alla ‘ndrangheta. Stanca della vita che viveva con suo marito Carlo Cosco, esponente della ‘ndranghetà, decise di ribellarsi e così nel 2002 raccontò tutto alla magistratura; lo fece soprattutto per sua figlia Denise, per non farla crescere in questo ambiente. Lo Stato mise, Lea e sua figlia nel programma di protezione. Dal suo paese Petilia Policastro, in provincia di Crotone si nasconde a Campobasso, capoluogo del Molise. Nell’aprile del 2009 decise di uscire dal programma di protezione, però, da lì a poco ebbe un primo attentato che riuscì ad evitare grazie alla figlia Denise che quel giorno non era a scuola. Il secondo attentato, ma a questo non riuscì a sfuggire, fu dopo pochi mesi, il 24 novembre 2009, a Milano. Il marito riuscì ad avvicinarla per parlare della figlia e, da quel momento, Lea è scomparsa. Più tardi si scoprirà che la donna è stata uccisa e il suo corpo sciolto nell’acido. Lea ha sempre affermato che sarà ricordata solo dopo la sua morte e, infatti, oggi viene ricordata per il suo coraggio, tanto grande da schierarsi contro la ‘ndrangheta che aveva in casa.

Lea è stata uccisa il giorno prima della giornata della violenza sulle donne, in modo disumano.

 

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