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Ketty Von Der Belcastro se ci sei batti un colpo!

Questa settimana volevo dedicare qualche riga al presidente dell’assemblea dell’associazione dei comuni della Locride, Caterina Belcastro, soprannominata Von der Belcastro.Questo, perchè  nelle ultime riunioni, veramente poche rispetto al lavoro da fare, abbiamo notato poco disponibilità al dialogo, molto sconforto e sempre più sindaci che si sono disaffezionati al lavoro comune.

Ricordavo un articolo del caro e indimenticabile Pasquino Crupi in merito a Francesco Nucara, a cui il direttore Pietro Melia ha fatto una bella intervista giusto questa settimana. Il parallelo ci sta tutto perché in quel periodo, se non sbaglio il 2010 il caro Nucara veniva eletto segretario nazionale del Partito repubblicano, non erano più i repubblicani di La Malfa padre, ma erano rimasti poche centinaia di iscritti, la maggior parte della nostra provincia. Quindi, Pasquino si invento la copertina con l’uomo dell’anno, il presidente nazionale del partito del nulla. Scrisse: È, infatti, segretario nazionale dellinesistente Partito repubblicano italiano e direttore dellinesistente «Voce repubblicana». Da nulla nulla. Miracolo. Dal nulla un nulla.

Il parallelo dicevo ci sta, perché questa settimana volevo dedicare qualche riga al presidente dell’assemblea dell’associazione dei comuni della Locride, Caterina Belcastro. È notorio che la Locride è distante dai centri di potere e che, allo stesso tempo, è una delle zone più sottosviluppate del mondo occidentale. Inutile ripetere che la Calabria è la regione meno sviluppata e in Calabria la Locride è il fanalino di coda. Inoltre, questa terra paga anche lo scotto di una sempre minor rappresentanza nei luoghi di potere e se c’è, come in consiglio regionale sembra che quasi non ci sia, visti i risultati. La speranza è l’associazione dei comuni, che traendo forza dell’unità di 42 comuni potrebbe alzare la voce a nome di 150 mila persone. Per questo, in passato questo povero territorio ha vinto delle battaglie importanti. Utilizzando la pressione dei numeri e la pressione dei contatti politici regionali e nazionali.

Chi scrive è certamente, suo malgrado, uno dei testimoni storici di questa associazione avendo frequentato quasi tutte le riunioni, insieme a pochi altri tra giornalisti e forze dell’ordine. Per questo, se vedo che le cose potrebbero andare meglio, scrivo sempre il mio pensiero, almeno i posteri mi giudicheranno positivamente.

Tornando ad oggi, devo rilevare che negli ultimi due anni si è fatto qualcosa, ma si poteva fare di più. Si era partiti con la burrascosa elezione della presidente Belcastro, che avevamo criticato con una copertina dedicata all’autore di quella scelleratezza, Aldo Canturi, che nella nostra copertina divenne Attila Canturi, perché a nostro modo di vedere distrusse molto. Dopo qualche mese, fu eletto anche il presidente del comitato, Peppe Campisi che partì subito bene, nominando responsabili tutti i componenti del comitato rispetto alle problematiche del territorio. Esempio Calabrese divenne responsabile della Sanità per tutti  i comuni. Subito dopo arrivò la pandemia. Questa fase diventò determinante, la crisi portata dall’emergenza sanitaria, ha ulteriormente dimostrato la scarsa forza dei sindaci del territorio. Nessun risultato. I centri Hub e i centri Usca sono stati il risultato di altre politiche. Ora per arrivare ai giorni nostri, ed alla critica che volevo muovere al Von Der Belcastro era legata alle ultime decisioni prese. Nelle ultime riunioni, veramente poche rispetto al lavoro da fare, abbiamo notato poco disponibilità al dialogo, molto sconforto e sempre più sindaci che si sono diciamo disaffezionati al lavoro comune. Ritengo che molte di queste responsabilità sono dei due presidenti, ma alcune sono specifiche dell’assemblea, per cui devo riferirne solo alla Belcastro. Nella penultima riunione, un sindaco si è rivolto in modo offensivo e gratuito nei confronti di un professionista dell’Asp, paragonandolo (se abbiamo capito bene), ad Adolf Hitler, senza che nessuno lo bloccasse. Mentre Cesare De Leo, sindaco di Monasterace, ha dichiarato che “per noi valgono solo le disposizioni governate. Il comitato dei sindaci non ha alcun potere di decisione in questa materia, ragion per cui il comunicato diramato è privo di valore ed è giuridicamente inesistente”. Infine, molti sono i sindaci insofferenti che non partecipano più ai lavori. Sono convinto che le colpe non possono essere tutte della Von Der Belcastro, ma spero che lei si renda conto che il momento storico richiede uno sforzo importante, il treno che passa oggi non ci sarà domani, ovvero quello del PNRR. Ritengo grave che si era parlato più volte di fare un progetto unico di sviluppo della Locride, ma che spesso poi non si è concretizzato. Questo è grave, perché sono occasioni che non passeranno più e purtroppo, visto anche il non altissimo livello dei rappresentati, le speranze che ne esca fuori qualcosa sono poche. La mia preghiera, al di la dei nomi, è che da oggi si inizi a pensare con una mentalità europea, per questo mi piace associare Caterina Belcastro alla presidente Ursula Von Der Leyen, che ci sia uno scatto d’orgoglio da parte dei comuni della Locride, che parta un lavoro di squadra che faccia riscoprire l’alta civiltà greca dei nostri avi e porti a questa terra un nuovo futuro.

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