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Jonica Holidays: Sbagliato modificare il nome da “Riviera dei Gelsomini” a “Riviera Cristallina”

La Jonica Holidays interviene riguardo la gestione dei servizi turistici nella Riviera dei Gelsomini,  perché si è rilevato negli ultimi periodi il lancio sul mercato di un brand proprietario di una società privata, che ha dato inizio alla pianificazione dei propri intenti con un approccio non proprio ideale. Se le amministrazioni locali e le associazioni continueranno a dare spazio ad attività disgiuntive piuttosto che inclusive per il territorio, sarà necessario fare chiarezza sui ruoli

Locride, 20 marzo 2025 – Dopo aver concluso la missione annuale di promozione territoriale partecipando alle fiere più importanti d’Italia ed Europa, il consorzio Jonica Holidays si è recentemente riunito per pianificare la prossima stagione estiva e le attività di promozione per il 2026. Se da un lato la crescita dei flussi turistici già visibile a partire dal mese di febbraio nelle nostre destinazioni più rilevanti, è una notizia positiva, dall’altro si riscontrano ricorrenti problemi di comunicazione che preoccupano gli operatori turistici della riviera e, in particolare, quelli impegnati nella gestione dei contract nazionali ed esteri. La delicata funzionalità del comparto turistico, soprattutto per quanto concerne il rapporto tra le istituzioni, ma anche per il territorio e le attività di accoglienza è sempre stata sin dalle origini della realtà consortile jonica un punto di riferimento per l’obbiettivo comune di puntare alla creazione della destinazione turistica “Riviera dei Gelsomini” con ricaduta sugli associati e sull’intero territorio, obiettivo lontano anni luce da speculazioni o rendiconto personali che puntano ai piccoli benefici dei singoli sacrificando i benefici per la collettività.

In particolare, si è rilevato negli ultimi periodi il lancio sul mercato di un brand proprietario di una società privata, che ha dato inizio alla pianificazione dei propri intenti con un approccio non proprio ideale. L’idea professata è quella di imporre un brand diverso da quello storico della “Riviera dei Gelsomini”, asserendo che tale nome territoriale sia relegato ad un vecchio concetto di turismo. Per quanto ci riguarda imporre al territorio un cambio di nome da “Riviera dei Gelsomini” a “Riviera Cristallina”, mortifica il lavoro e il percorso di quanti ci hanno preceduti, non volendo considerare poi, che tale decisione non sarebbe frutto di un concordato tra gli attori principali di questo settore, ma bensì, di fantomatici studi e ricerche effettuate da detta società. La situazione descritta, sta creando non pochi disagi tra gli operatori del territorio, in quanto, valutando più attentamente l’impatto comunicativo di tale scelta, ripetiamo non concordata, si rischia di tornare al punto zero nella costruzione del concept di destinazione turistica ormai diffuso in tutto il mondo da decenni, generando non solo una serie di incongruenze geografiche, ma schieramenti commerciali che poco hanno a che fare con l’azione del consorzio, il quale, essendo super partes, tutela senza scopi di lucro gli interessi dei propri associati ma in primis quelli dell’intero territorio, senza fare alcuna distinzione tra paesi della riviera o tipologia di attività. Insomma sembra volersi creare un club di prescelti che dovrebbe sovvertire la sorte di un intero territorio, senza però chiedervi il permesso alle comunità!

Le azioni di adesione, incluse quelle dei comuni, hanno generato non solo confusione, ma anche il rischio di innescare situazioni di concorrenza sleale, perché considerando quel che emerge dalle comunicazioni pubbliche effettuate da detta società si prediligerebbe l’accesso ai flussi turistici ai cosiddetti pionieri del progetto, tutto ciò a discapito delle strutture o enti non aderenti. Gli operatori si domandano dunque, se i flussi turistici di cui si è accennato in diversi articoli, saranno gestiti e garantiti come da normativa secondo le leggi vigenti in tema di turismo, attraverso un’agenzia regolarmente provvista di direttore tecnico certificato e allo stesso tempo garantendo una movimentazione logistica munita delle regolari licenze per offrire trasporto promiscuo di persone, senza considerare che l’organizzazione e la vendita di pacchetti turistici prevede l’intermediazione di un tour operator come previsto nel comma 1 dell’articolo 74-ter D.P.R. 633/1972.

Altra osservazione non meno importante e sulla quale il consorzio desidera focalizzarsi è la seguente: Disponendo di un numero di posti letto adeguati all’accoglienza di flussi numericamente rilevanti, come sarà possibile reperire ospitalità regolarmente censita per il numero di ospiti pubblicizzato da detta società? Visto che la medesima ha inteso confrontarsi con gli scriventi a solo un mese di distanza dal primo evento pubblicizzato? È accettabile che un territorio con una lunga tradizione turistica come quello della Locride venga trattato con tale superficialità, mentre chi lavora da quarant’anni nel settore si trova a fronteggiare il disinteresse di chi avrebbe il dovere di garantire un mercato trasparente e sano per lo sviluppo turistico? I comuni che hanno dato adesione al progetto, conoscono numericamente i posti letto regolarmente censiti sulla propria area di competenza?

Il sostegno che alcune amministrazioni locali manifestano al progetto, rappresenta a pieno la non conoscenza della propria collocazione territoriale, e dunque qual’è la reale finalità di dette adesioni? Forse quella di comparire nell’ennesimo post sui social media? Il consorzio Jonica Holidays, da anni impegnato per lo sviluppo del territorio e la promozione di un turismo sostenibile e soprattutto legale, ha sempre chiesto ai sindaci di intervenire per garantire per lo meno un livello di decoro accettabile dei propri paesi e per supportare la promozione turistica attraverso i canali ufficiali, come alcuni comuni destinatari delle più importanti manifestazioni di zona fanno ormai da anni e già dal mese di Ottobre per la stagione seguente, considerando decisioni che derivano dal confronto e non certo dallo scontro.

Le finalità speculative legate al territorio, nel campo edilizio, turistico e pubblicitario, non sono compatibili con un concetto di sviluppo sano e condiviso e a tal proposito si ribadisce dunque la necessità di un confronto trasparente con gli enti competenti e il rispetto delle direttive stabilite dal Piano Turistico Regionale. Chi opera nel settore da oltre quarant’anni, ha tutte le carte in regola per farlo e sa bene che il territorio ha bisogno di un approccio condiviso, basato sul rispetto di strutture ricettive grandi e piccole, puntando alla promozione di un turismo di qualità.

Se le amministrazioni locali e le associazioni continueranno a dare spazio ad attività disgiuntive piuttosto che inclusive per il territorio, sarà necessario fare chiarezza sui ruoli, ed in particolar modo sui risvolti mediatici che tali atteggiamenti potrebbero causare sul territorio. Il gruppo di operatori che ci pregiamo di rappresentare, al fine di tutelare l’immagine e l’integrità di un’area che da sempre è stata punto di riferimento per il turismo in Calabria, si è opposto, si oppone e si opporrà a qualsiasi iniziativa possa minare l’unione del comparto turistico. Il consorzio Jonica Holidays continuerà a lavorare con impegno e serietà per una crescita equilibrata e sostenibile dell’intero territorio, certamente con margini di miglioramento, ma che comunque ad oggi registra circa 80.000 presenze (Dati SIRDAT Regionale) durante la scorsa stagione. Quel ch’è certo, è che non permetteremo mai che interessi speculativi di pochi, minino il lavoro di chi, da lustri, contribuisce ad un progetto di accoglienza sana, trasparente e di qualità, rispettando le comunità che la caratterizzano.

Il direttivo, le agenzie e tour operator del territorio della Riviera dei Gelsomini.

Jonica Holidays

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