Incendiata l’auto del sindaco di Santo Stefano in Aspromonte. L’episodio la scorsa notte a Reggio Calabria, in una zona centrale e fornita di videosorveglianza. Il primo cittadino: «Non cambierò il mio agire, la voglia di trasformare il mio paese resta intatta».
Si tratta dell’ennesimo incendio avvenuto in piena notte. Dopo i due incendi al Parco Ecolandia, il pulmino di Borgo Croce e lo scuolabus di San Roberto, ecco un’altra notizia, che colpisce questa volta l’auto del Sindaco Malara. Un atto intimidatorio che ha scosso la comunità di Santo Stefano in Aspromonte. Nella serata di ieri, l’auto del Sindaco Francesco Malara è stata incendiata in una zona centrale di Reggio Calabria, nota per essere videosorvegliata. Il rogo è divampato tra le undici e mezza e la mezzanotte, distruggendo il veicolo. Oltre i Vigili del Fuoco sono intervenuti tempestivamente anche le forze di polizia per eseguire i rilievi per l’analisi del caso. Stando alle prime indiscrezioni l’incendio dovrebbe essere doloso. Sarà, in ogni caso, l’indagine a confermare i sospetti emersi nei primi accertamenti. Gli inquirenti hanno già acquisito le immagini delle telecamere di sicurezza e sono al lavoro per individuare i responsabili.
Arriva subito la solidarietà da parte del Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà «Piena vicinanza al collega e all’amico Francesco Malara, – scrive in una nota stampa – siamo certi che la sua azione riformatrice per lo sviluppo della montagna reggina non subirà battute d’arresto. La sua forte azione riformatrice, che ha prodotto importanti risultati nel suo Comune, proiettandolo negli ultimi anni in un percorso di forte crescita sociale, con una spiccata propensione turistica, non sarà interrotta da questo vile ed assurdo gesto subito.»
Il Sindaco Malara interviene e risponde: «Non mi fermo per nulla. Non cambierò il mio agire, il mio modo di essere. Questi atti vergognosi non troveranno destinatario, sicuramente. La voglia di cambiare il mio paese, di trasformarlo, di emanciparlo, di evolverlo, resta intatta. Non mi fermo per nulla». È scosso ma determinato il sindaco Francesco Malara, sottolineando la sua volontà a non farsi intimidire da questo attacco. «Quando tu provi a indicare una strada che è una strada di correttezza, di uniformità, di trasparenza, magari qualcuno non ritiene che sia nell’interesse pubblico. Però non è un problema. La cosa importante è ritrovare la serenità familiare in tranquillità».
Nonostante il grave episodio, Malara ha escluso di aver ricevuto minacce o avvertimenti nei giorni precedenti. «Non ho nessun sospetto. Non ho ricevuto nessuna minaccia, nessun avviso, nessuna lite, nulla». Ha poi proseguito spiegando le difficoltà che chi amministra con rigore e trasparenza può incontrare. «Nella pubblica amministrazione, se tu provi a fare le cose per bene, non tutti le accettano o le capiscono. Ognuno ragiona con la propria testa. Certo, lo capisco. Se non operi, se stai dietro le quinte, se resti ferma, nessuno ti nota. Se operi, è chiaro che vogliono vedere cosa fai. Non accontenti tutti. E soprattutto la cosa più brutta è chissà cosa la gente si immagina o pensa. Non ti puoi difendere da questo. Puoi solo sperare che la gente capisca e apprezzi».
«Il guaio della nostra terra forse è proprio questo: non tutti mettono l’interesse pubblico e il bene della comunità al primo posto. C’è chi pensa soltanto ai propri interessi personali», conclude la riflessione il Sindaco Malara.