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lunedì, Aprile 7, 2025
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Inaugurata la mostra “I colori delle mafie” del pittore Gaetano Porcasi all’Università Mediterranea

Taglio del nastro all’Università Mediterranea di Reggio Calabria per l’inaugurazione della mostra “I colori delle mafie”. Un’esposizione di 35 quadri del pittore antimafia Gaetano Porcasi, che con le sue opere ha rappresentato la storia della mafia del sud, mettendo in scena un excursus storico delle stragi più importanti della storia della nostra terra. La sinergia istituzionale dettata dalla collaborazione dell’Ateneo Mediterraneo con la Polizia di Stato ha permesso la riuscita di un evento aperto a tutti, in modo particolare ai giovani.

L’inaugurazione della mostra “I colori delle mafie” si è tenuta stamattina all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, alla presenza dell’intero Ateneo universitario composto dai tanti ragazzi, professori e studenti dei vari dipartimenti dell’Università ma anche da alcune classi degli istituti superiori. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza dell’artista, il pittore e professore Gaetano Porcasi, che grazie alle sue pitture e ai suoi colori arriva dritto al cuore, mettendo in luce un racconto delle continue battagli sociali, culturali e politiche contro la mafia e la criminalità organizzata.

Alla cerimonia erano presenti anche il Questore Salvatore La Rosa, la Perfetta Clara Vaccaro, il Rettore dell’Università Giuseppe Zimbalatti, il deputato Francesco Cannizzaro e la Senatrice Minasi. Gaetano Porcasi comincia il suo percorso artistico rappresentando la strage di Portella della Ginestra, e poi sposta il focus sugli esponenti delle forze dell’ordine, sui magistrati, sui giornalisti, sulle vittime della criminalità organizzata e della mafia.

«Il mio obiettivo è quello di fare un collegamento» spiega il pittore. «Il mio collegamento è teorico e storico. Ogni quadro ha un numero che è effettivamente il momento storico preciso in cui è avvenuta la tragedia. L’idea di inserire il numero mi è venuta per dare un riferimento storico, e farlo apparire così più reale. La storia è di tutti. Questi numeri ci appartengono perché questo storia ci appartiene. É nostra e delle generazioni future. È anche un modo per non dimenticare, perché in questa era di digitalizzazione si dimentica troppo facilmente, noi non possiamo dimenticare, abbiamo la responsabilità di ricordare e trasmettere questi fatti e l’impegno contro la criminalità organizzata alle future generazioni. La pittura, i colori, queste immagini rimangono per sempre. L’impegno civile appartiene a tutti!»

L’excursus storico passa in rassegna alle tappe delle tragedie che più hanno colpito la storia delle nostre terre. Rosario Livatino, Giuliano Boris, Lenin Mancuso, Cesare Terranova, Don Pino Puglisi, sono i primi nomi, ma anche i magistrati quali Antonino Scopelliti, Paolo Borsellino, Giovanni Falcone. Il piccolo Claudio Domino, Piersanti Mattarella e “la ragazza del Sud” per rappresentare tutte le donne vittime della mafia. Sono tanti i nomi ancora, protagonisti assoluti della storia e delle tele di Porcasi che cercano di vivere attraverso le tele e di tenere viva la memoria per far scattare una movimento etico, morale ed educativo tanto per il nostro presente quanto per le generazioni successive. 

Progettare il futuro guardando all’eredità del passato, conservare la memoria per costruire il presente, individuare valori di riferimento e trovare nella propria interiorità la forza per non subire e per saper lottare. Questo è il forte messaggio contenuto nelle tele di Porcasi.

La mostra sarà aperta al pubblico dal 7 all’11 aprile, presso il Dipartimento Digies dell’Università Mediterranea, con ingresso libero dalle 8 alle 20.

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