Vito Pirruccio, dirigente in pensione e Presidente dell’Associazione Museo della scuola “I Care”, ricorda l’amico fraterno Salvatore Napoli, venuto a mancare ieri, domenica 13 Agosto.
Vito Pirruccio
La notizia della morte del Direttore Salvatore Napoli, amico fraterno, socio e Presidente del Comitato Scientifico di “I Care!”, ci giunge in questo momento e ci riempie di dolore.
Con la dipartita del Direttore Napoli la scuola e la cultura della Locride perdono un punto di riferimento e un faro di sensibilità che ha illuminato, con il pensiero profondo e l’intensa partecipazione alla vita scolastica e associativa, il cammino, spesso impervio, di intere generazioni di alunni, di insegnanti e di personale scolastico che lo hanno avuto guida e maestro in anni di continua trasformazione della scuola italiana.
Il Direttore Salvatore Napoli non solo ha risposto puntualmente alle sfide culturali che la scuola ha fin qui prodotto nell’ultimo mezzo secolo, ma ha saputo dare il suo apporto originale di studioso e di maestro sul campo. La sua scuola, quando era in servizio, non ha atteso i cambiamenti, ma la guida autorevole del Direttore Napoli ha permesso, specie alla comunità scolastica di Marina di Gioiosa Jonica, di anticiparli e di preparare il terreno con dovizia di particolari, perché Salvatore Napoli aveva il gusto e l’attitudine naturale per l’indagine pedagogica e didattica.
Ma la vivacità culturale che lo ha sempre contraddistinto non si è fermata con il servizio attivo, è continuata da pensionato sempre attento alla ricerca e restano a testimoniarlo i pregevoli scritti e gli interventi registrati in vari convegni e manifestazioni culturali.
La ricchezza del suo sapere, oggi più di ieri, è patrimonio di tutti e le nuove generazioni troveranno nei lasciti culturali del Direttore Salvatore Napoli spunti e riflessioni che non verranno superati dal tempo.
Il Direttore Salvatore Napoli si è congedato dalla vita consegnando alle stampe l’ultima sua fatica letteraria dedicata alla terra del cuore: la sua Grotteria, la comunità alla quale era legato da amore filiale e che è stata la sua ultima tappa di ricordo e di testimonianza quasi presagisse l’imminente dipartita. Quel suo lavoro certosino sulla comunità di Grotteria pronto per essere stampato è, nello stesso tempo, il suo lascito testamentario di cuore e di affetto che, al momento opportuno, vedrà la luce con l’autore che ci guarderà dall’alto del Cielo. Quando la morte ha presentato il conto, Salvatore Napoli con il pregevole lavoro storico di ricerca sulla comunità del cuore ha fatto veramente suo il messaggio di Cesare Pavese che campeggia in “La luna e i falò”: “Un paese ci vuole, non fosse altro che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti…”. Come l’autore de “La luna e i falò”, anche, il carissimo amico Direttore Salvatore Napoli ha fatto in tempo a chiudere il cerchio culturale ed esistenziale a lui tanto caro: rivolgere l’ultimo sguardo alla comunità che lo ha visto nascere e crescere e restituire, per iscritto, il senso del suo attaccamento e della sua gratitudine.
Noi tutti, però, siamo grati al Direttore Salvatore Napoli per la passione e la tensione ideale che ha saputo trasmetterci e che, in questo decennio di vita associativa in “I Care!”, non si è mai stancato di testimoniare con la parola e l’impegno fino alla fine dei suoi giorni.
La dipartita del Direttore Salvatore Napoli ci addolora e lo piangiamo come amici e compagni di lotta, ma il suo lascito di una vita spesa nella scuola e per la scuola lo renderà sempre presente in mezzo a noi, come fulgido esempio di passione e di uomo di cultura al servizio della nostra terra.
Addio caro e indimenticabile amico! Ti abbracciamo con affetto e ci mancherai tanto. Con profonda stima e gratitudine, i tuoi amici e soci di “I Care!”