Lettera del Vescovo della diocesi di Locri Gerace, monsignor Francesco Oliva, in preparazione alla Giornata di preghiera con i giovani del 7 settembre 2024.
Come ogni anno, il primo sabato del mese di settembre, presso il Santuario di Nostra Signora dello Scoglio viviamo una giornata di preghiera con i giovani. Ed è proprio a voi giovani che intendo rivolgere un pensiero da amico e padre. Confido nella vostra attenzione e ricerca di una vita più bella e più piena. Quest’anno ho da consegnarvi una bella notizia: la Chiesa ha riconosciuto ufficialmente l’esperienza mariana dello Scoglio come una realtà spirituale, ricca di grazia e di tante meraviglie che il Signore ha voluto compiere attraverso Maria. Nell’intensa attività spirituale di preghiera e di ascolto in questo luogo benedetto, tanti fedeli, di ogni età e provenienza, hanno ricevuto abbondanti grazie e frutti di vita cristiana. Penso all’incremento in molti di voi dello spirito di pietà e di carità e di una sana devozione mariana, al dono della vocazione, alle conversioni qui avvenute. Tanti motivi per dire a quanti conoscono già la realtà dello Scoglio o che desiderano conoscerla: venite in questo luogo benedetto, riservatevi qualche momento di pace interiore e di preghiera sotto lo sguardo di Maria! Il pellegrinaggio vi porterà a riscoprire la bellezza della fede, del perdono e della riconciliazione.
Questo luogo vi parla anzitutto dell’esperienza spirituale di Fratel Cosimo, che l’incontro con Maria ha reso servo obbediente e fedele in ascolto di un’umanità in cerca di speranza.
«In questo luogo – come egli confessa – il Signore ha voluto aprire una finestra verso il cielo affidando a me il compito di ribadire la fede nel Dio della Bibbia, che è Dio creatore, Dio amore, Dio di misericordia, Dio giudice, Dio che guarisce».
Sulla grande pietra di calcare grigio (“lo scoglio”), fratel Cosimo ha incrociato il volto di Maria, come egli dice: “Mi sono sentito come sconvolto, profondamente turbato, assalito dal dubbio se era veramente la Madonna oppure no. Quando improvvisamente mi vidi abbagliato da una luce accecante…”.
Tutto ebbe origine l’11 maggio 1968, quando Cosimo Fragomeni ha scoperto la benevolenza del Padre nel volto di Maria. Da allora ha consacrato la sua vita al servizio di ascolto delle umane fragilità e sofferenze, vivendo una fede semplice e vera. Ancora giovane alla ricerca della sua vocazione e soprattutto della volontà di Dio, rivolgendosi a Maria, le chiedeva: “Vergine Santa, ditemi cosa volete che io faccia?”.
Da allora in poi ha vissuto la sua vita interamente dedito agli altri, lasciandosi guidare dalla fede. Con la sua testimonianza di vita, ha dimostrato che “la fede non è la teoria delle belle parole. La fede viene dal cuore. Dio è relazione, si fa toccare, si fa sentire. Il Dio che non si tocca non è il Dio di Gesù”. Infatti, come fa osservare, “troppe volte anche nelle nostre celebrazioni, negli incontri parrocchiali non consideriamo che il Dio dei Vangeli è un Dio in relazione, che mostra il suo volto, che ci accoglie e ci dà da mangiare. Con Gesù possiamo parlare e lui ci ascolta. Lui passa nella nostra vita come passava sulle strade della Palestina. Ci chiama, ci aspetta, ci sorride. Questo è il Dio che ci cambia, che ci fa uscire dall’individualismo. Non il Dio vuoto, distante, ideologico di tanti libri, di tante celebrazioni”.
Ci viene mostrata una fede che si vive in un legame profondo con Dio: “Passa per i sentimenti, per la relazione d’amore, che sono cose che appartengono a tutti, non solo a chi è istruito… è una realtà che cambia la vita radicalmente” e “rende davvero capaci di fare le cose che Gesù ha promesso”. Per fratel Cosimo “la fede guarisce, caccia il male dal cuore degli uomini, porta con sé la felicità, la piena realizzazione degli esseri umani”. È una fede possibile, che s’incarna nelle relazioni quotidiane e le trasforma. Una fede possibile che allo Scoglio continua ad essere mostrata a quanti cercano risposte alle loro domande ed ai loro bisogni essenziali, che hanno a che fare con il lavoro, l’amore, il perdono, la guarigione dalle dipendenze malvagie e dalle cattiverie.
A questi bisogni e umane richieste Fratel Cosimo risponde indicando la via della preghiera e della fiducia in Dio: “Io cosa posso fare? Chiedo di avere fede, invito a rivolgersi alla Madonna per arrivare a Gesù, apro vie di speranza, garantisco le mie preghiere, prego con loro. È vero, le guarigioni qui sono tante, ma è solo una goccia nel mare. È la Chiesa tutta che deve tornare a credere nel Gesù totale, che guarisce e perdona, che mette in relazione, che rende felici riempiendo la vita di senso, rendendo capaci di portare amore come ha fatto lui”.
Maria ha aiutato fratel Cosimo a scoprire il senso della vita affidandogli una grande missione: “Ti chiedo il favore di trasformare questa valle; qui desidero un grande centro di spiritualità, dove le anime troveranno pace e ristoro. In questo luogo Dio vuole aprire una finestra verso il cielo; qui per la mia mediazione vuole manifestare la sua misericordia”.
È il sogno di un’opera mariana, che muove in profondità i desideri del suo cuore:
“Se gli uomini si convertiranno, si pentiranno dei loro peccati, si confesseranno, si avvicineranno a Dio e lo ameranno con tutto il cuore, Dio si avvicinerà a loro e li accoglierà nella sua casa…. Ecco il mio rosario, esso sia la tua preghiera quotidiana, offrilo al mio cuore immacolato per la conversione del mondo, il trionfo del regno di Dio, la pace delle nazioni e la salvezza dell’umanità.”
Allo Scoglio, la Vergine Immacolata chiede di tornare a Dio, di recitare il santo Rosario per la pace nel mondo, di essere uomini e donne operatori di pace, di partecipare attivamente al sogno di Dio, che è la realizzazione del suo regno. È il sogno di un mondo nuovo sostenuto dalla fede e dalla speranza, diretto verso la ricerca della pace e della felicità. Un sogno che chiede ad ogni giovane di andare oltre ogni scoglio, di non farsi trasportare dalla corrente e dal mare dei problemi, di non infrangersi sugli ostacoli quotidiani, di non lasciarsi sopraffare dalla sfiducia e dallo scoraggiamento.
Anche a te, giovane, è affidata questa missione. Lasciati affascinare anche tu da questo sogno? I tuoi malesseri e scoraggiamenti possono essere superati da un atto di fiducia in Dio ed in Maria, madre del suo Figlio. Venendo allo Scoglio lasciati conquistare da questo amore e guarda Maria che è la madre che ha grandi sogni su di te. Scopri e vivi questo sogno, in modo da essere felice. Non tirarti indietro! Non dimenticare che con la fede tutto è possibile. Fa strada a Dio, al quale “nulla è impossibile” (Lc 1, 37).
L’incontro con i giovani il primo sabato di settembre presso il Santuario N.S. dello Scoglio è stato in passato un bel momento di incontro e di preghiera. Anche questo anno lo vivremo il 7 settembre. Ti raccomando: non mancare!
In attesa, saluto tutti con cordialità e chiedo la bontà di una preghiera.
✠ Francesco Oliva