Pubblichiamo questa drammatica analisi di Santo Gioffrè sulla sanità calabrese
Santo Gioffrè
Paccotiglia da bassissimo Impero. Ma, poichè chi dovrebbe, prima si agita, si contorce, sussurra, grida e, poi, tace, sorride e chiede grazie perchè, sempre e comunque, il suo voto è a disposizione degli amici, in Calabria va bene così. Tanto quelli siete! L’altro giorno, questo governo, che non abbandona mai i suoi figli, a differenza dei cosidetti governi del rigore pro domo suo, ha emanato un ulteriore “Condono Calabro”, passato, volutamente, in silenzio e in cavalleria. In sostanza, poichè, al di là degli annunci consolari e delle videate creative, in questi 19 mesi di governo Occhiuto, la situazione debitoria e logistica nella Sanità Calabrese, è estremamente peggiorata, il governo mammone che fa? Emana e legifera, provvedimento contabile che in tutto il loro mondo occidentale, da bene, è fuorilegge e, in Italia, probabilmente, anti-costituzionale. Cioè, a fronte dell’impossibilità di indagare quanti debiti ci siano nella sanità calabrese, come sono nati, chi li ha generati, chi ha rubato a man bassa, negli ultimi 20 anni, emana un decreto in cui dice che la contabilità, in una qualsiasi azienda pubblica, non conta, tanto da poterla rinviare all’infinito e, addirittura, violarla. Come si fa a legiferare sostenendo che si possono approvare i bilanci delle Asp calabresi, per quest’anno, se da 10 o 7 o 5 anni, le stesse aziende sanitarie non posseggono bilanci consolidati perchè non hanno carte contabili? Come? E se lo si fa per salvare il sistema di potere che domina la classe politica calabrese, perchè di questo decreto non potranno, d’ora in poi, farne uso, in tutt’Italia, chi si trova nelle medesime condizioni, cioè, il non avere bilanci approvati da anni? Si banalizza tutto, persino l’allegro decreto Calabria Conti-Salvini-Nesci, che imponeva limiti precisi. Ma non solo questo… Si va oltre. Il medesimo decreto dice: ora si approva ciò che si ha. Il resto dei bilanci non inesistenti, vanno approvati entro le calende greche e dopo le elezioni europee, cioè, entro il 31-12-2024. Ma come, si era gridato ai 3 venti che tutto era stato risolto, con cifre ed entità debitorie precise e lo si era fatto in appena 5 mesi a fronte di tutti gli incapaci del passato. Invece, scopriamo che le Asp di Cs e Rc, “ora”, stanno rimettendo su gruppi di lavoro per cercare di capire se, persino, dentro la circolarizzazione del debito non si nascondino miliardarie truffe e rapine, come da più atti compare. Il tutto per non fare l’unica cosa, non solo giusta, ma portatrice di giustizia sociale: la ricostruzione dei debiti delle Asp. Certo, questo potrebbe minare il sistema di ladroneggio bancario e quello messo su, con complicità inimmaginabili, da una potentissima cricca di colletti bianchi, capitalisti del settore della sanità privata e Massoneria, con prestanome appresso. Ma si sa… a ciascuno il suo! E ai cafoni Calabresi questo sta bene.