di Francesco Salerno
Scrivo questo pezzo ben sapendo che sarà frainteso da alcuni, ma lo scrivo lo stesso giacché la notizia merita di essere commentata e denunciata.
La comunità ebraica di Roma ha sporto querela verso Chef Rubio e Alessandro Orsini per diffamazione e incitamento alla discriminazione razziale.
Sono andato subito a leggere i post e a sentire le dichiarazioni incriminate e devo dire che sono rimasto basito dalla follia di tali denunce. Per farla breve, entrambi i personaggi hanno accusato i sionisti a capo di Israele, Netanyahu in primis, di essere dei terroristi a causa del genocidio che stanno compiendo contro il popolo palestinese.
Ebbene, secondo la comunità ebraica di Roma non si può attaccare in tal modo il governo israeliano definendolo terrorista e guerrafondaio visto che, a dir loro, ciò sarebbe un comportamento antisemita.
Ed eccola qui la parola magica che viene usata ogni qual volta qualcuno critichi o accusi Israele di crimini. Antisemita! Una parola che annienta ogni confronto o pensiero.
Voglio essere chiaro: l’antisemitismo, così come ogni altra forma di razzismo, è una vergognosa follia. Ma lo è ancor di più difendere il sionismo che non è altro che una versione ebraica del nazismo.
Il sionismo si basa sull’idea di un popolo superiore agli altri (il popolo eletto) e su concezioni prettamente coloniali (vedi le occupazioni illegali che avvengono da 50 anni a questa parte).
Gli stessi politici israeliani non hanno mai celato tali ideologie e, anzi, ne parlano apertamente:
Ayelet Shaked, in seguito ad un post Facebook in cui incoraggiava l’uccisione di tutte le mamme palestinesi per impedir loro di mettere al mondo “piccoli serpenti”, è stata nominata ministro della giustizia nell’attuale governo di Netanyahu.
Itamar Ben-Gvir, ammiratore di Meir Kahane (ex membro della Knesset e uno dei più grandi sterminatori di arabi) e autore della frase “chi uccide un palestinese è un eroe e avrà il mio totale supporto”, è oggi Ministro della sicurezza nazionale di Israele.
Naftali Bennett, politico, ex militare israeliano e primo ministro di Israele dal 13 giugno 2021 al 1º luglio 2022 affermava pubblicamente di aver ucciso molti arabi nella sua vita, e che in questo “non c’è niente di male”.
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha annunciato alla stampa in questi giorni che verrà tagliata l’elettricità e bloccato l’ingresso di cibo e carburante a Gaza:
“Ho ordinato un assedio completo della Striscia di Gaza. Non ci sarà elettricità, né cibo, né carburante, tutto è bloccato. Stiamo combattendo contro animali e agiamo di conseguenza”.
Questo solo per citarvi alcuni esempi del vero pensiero sionista.
Potrei ancora nominare le migliaia di ebrei ortodossi che in questi mesi hanno manifestato CONTRO ISRAELE accusandolo di essere come il Reich di Hitler.
In Italia abbiamo un grande ebreo, Moni Ovadia, che ha sempre condannato i crimini di Israele senza mai nascondersi dietro la scusa dell’Antisemitismo!
Pertanto, alla luce di tutti questi fatti, rimango basito e schifato dalla presa di posizione della comunità ebraica di Roma che avrebbe dovuto condannare il genocidio in atto e NON ACCUSARE CHI LO FA!
Forse, a questo punto, dovremmo prendere in considerazione che anche la sopracitata comunità è ideologicamente favorevole al sionismo ma, se così fosse, chi dovrebbe finire sotto processo sono loro. In questo Paese c’è la libertà di espressione, vorrei ricordarlo a tutti e, in particolar modo, alla comunità ebraica romana.
Orsini e chef Rubio non hanno detto nulla che possa essere bollato come razzista e spero tanto che il giudice che si occupi del caso abbia quell’onestà intellettuale che manca a molti ebrei quando si parla dei crimini israeliani.