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venerdì, Febbraio 21, 2025
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Il Tribunale di Locri annulla un decreto ingiuntivo ai danni di due coniugi per un debito di acquisto

Il Tribunale di Locri ha annullato un decreto ingiuntivo di € 52.000,00 ai danni di due coniugi residenti nella città di Siderno (RC) i quali contraevano il predetto debito al fine di acquistare un immobile dove la coppia stabiliva la propria residenza familiare. La società di recupero credito non ha voluto nemmeno tentare di raggiungere un accordo bonario con i debitori.

Una società di recupero credito richiedeva ed otteneva dal Tribunale un decreto ingiuntivo per la somma di oltre cinquanta mila euro ai danni di due coniugi residenti nella città di Siderno (RC) i quali contraevano il predetto debito al fine di acquistare un immobile dove la coppia stabiliva la propria residenza familiare. Seguiva tempestiva opposizione sollevata dall’avv. Vincenzo Galea del foro di Locri il quale, a mezzo della citata opposizione, prospettava all’autorità giudiziaria diversi motivi per i quali dovesse ritenersi illegittima l’ingiunzione di pagamento impugnata. Sicché in seguito all’opposizione il tribunale disponeva, su eccezione del legale, procedersi con un tentativo di mediazione per raggiungere una conciliazione tra le parti. La società di recupero del credito, tuttavia, non si attivava realmente ed effettivamente per fare in modo che il procedimento di mediazione fosse concreto, perciò, il Tribunale, valutato il comportamento complessivo tenuto dalle parti ed in particolare dalla società di recupero del credito, accoglieva la tesi dell’avv. Vincenzo Galea e, per l’effetto, preso atto del mancato esperimento del tentativo di mediazione previsto anche dalla legge quale condizione di procedibilità, annullava il decreto ingiuntivo di €52.000,00 emesso nei confronti dei coniugi debitori.

“La presenza delle parti rappresenta uno degli elementi fondamentali per il successo della mediazione” commenta l’Avvocato Galea. Questo strumento – prosegue il legale – a differenza del processo giudiziario, si fonda su un approccio relazionale e collaborativo, in cui il confronto diretto tra le parti è cruciale per individuare soluzioni condivise. In mediazione, infatti, non si tratta solo di risolvere una disputa giuridica ma spesso di affrontare dinamiche personali, emotive o relazionali che richiedono un’interazione autentica. Partecipare personalmente alla mediazione consente di instaurare un dialogo autentico, in cui non solo le parole, ma anche il linguaggio del corpo e le emozioni giocano un ruolo determinante. L’interazione diretta favorisce l’empatia e aiuta le parti a percepire la sincerità delle dichiarazioni reciproche, riducendo i malintesi e le incomprensioni. Questo è particolarmente importante nelle controversie in cui il conflitto è radicato in rapporti complessi come quelli bancari. La presenza fisica permette anche di costruire un senso di responsabilità nel processo e di rafforzare il legame con l’accordo raggiunto, aumentando la probabilità che venga rispettato”

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