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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 18 Luglio.

Accadde che:

64 (1960 anni fa): scoppia un grande incendio di Roma, attribuito comunemente a Nerone. Il fuoco iniziò a bruciare nell’area mercantile di Roma e ben presto andò fuori controllo: infuriò per sei giorni, poi continuò per altri tre nel Campo Marzio, terminando solo il 27 luglio. All’epoca, Roma era una città sovraffollata, suddivisa in 14 quartieri, dove la maggior parte degli imponenti edifici a più piani aveva sovrastrutture in legno. Le strade erano strette, la distanza tra edifici era minima e spesso i muri erano comunicanti. In più il sistema di riscaldamento e di cottura dei cibi consisteva in fuochi vivi. La città disponeva di un corpo militare apposito, la cohors vigilum, che si occupava di proteggere la città dagli incendi e della sicurezza notturna nelle strade. Per combattere il fuoco disponevano di coperte bagnate, di pompe a sifone, collegate a tubature di cuoio e di secchi da riempire d’acqua e passare di mano in mano. Le fonti antiche ci dicono poco sull’origine esatta dell’incendio e tendono ad accusare apertamente l’imperatore e il suo bisogno di ricostruire la città secondo il proprio piano urbanistico. Con ogni probabilità, invece, l’incendio scoppiò a causa delle pessime condizioni di sicurezza in cui versavano gli edifici. Nerone decise di far ricostruire Roma secondo un piano urbanistico più funzionale, inoltre l’eliminazione delle macerie sarebbe stata a spese dell’imperatore. Questo non bastò a quietare le accuse nei suoi confronti, soprattutto da parte della classe aristocratica da sempre avversa all’impero.

1925 (99 anni fa): Adolf Hitler pubblica il suo personale manifesto: il Mein Kampf, attraverso il quale espose il suo folle pensiero politico anticipando le immani tragedie che avrebbe provocato una volta raggiunto il potere. Il libro fu scritto durante il periodo di detenzione che Hitler scontò in Baviera, dopo aver invano tentato un colpo di stato nel 1923. Nel volume rivela il suo odio per ciò che riteneva fossero i due mali gemelli del mondo: comunismo ed ebraismo. Nel corso dell’opera, Hitler inveisce contro gli ebrei, i socialdemocratici e i marxisti. Annuncia di voler distruggere completamente il sistema parlamentare ritenendolo per lo più corrotto, sulla base del principio secondo cui i detentori del potere sono opportunisti per natura. Altri punti salienti del libro sono: la creazione di un socialismo nazionale, la lotta al bolscevismo, l’antisemitismo, la caratterizzazione della razza ariana come pura e superiore, l’alleanza con il Regno Unito al fine d’evitare un’eventuale guerra su due fronti. Hitler si rappresenta come “Übermensch”, con riferimento all’opera Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche, intendendo con “superuomo” un uomo capace di essere superiore a sé stesso e ai propri impulsi e che, quindi, in questa accezione, andrebbe tradotto con un più esplicativo “Oltreuomo”. Nel Mein Kampf paragona l’ascesa del nazismo a quella del cristianesimo originale, ed equipara sè stesso a Gesù nella sua opposizione alle istituzioni ebraiche.

Scomparsa oggi:

1817 (207 anni fa): muore, a Winchester (Regno Unito), all’età di 42 anni, Jane Austen scrittrice. Nata, a Steventon (Regno Unito), il 16 dicembre 1775, è stata figura di spicco della narrativa neoclassica e una delle autrici più famose e conosciute del panorama letterario del Regno Unito e mondiale. Jane viene educata in casa, sotto la guida del padre e grazie al suo incoraggiamento già giovanissima, oltre a imparare il francese e le basi della lingua italiana, acquista familiarità con le opere di autori quali Walter Scott, Henry Fielding e George Crabbe. Con la famiglia cui Jane è legatissima, in particolar modo alla sorella Cassandra, nel 1801 si trasferisce a Bath. Tutto il mondo della giovane Austen è vivamente descritto nei suoi romanzi. Il suo impulso a scrivere la induce ad esercitarlo con costanza, senza tuttavia possedere un luogo dove potersi concentrare da sola in silenzio. Jane scrive gran parte delle sue opere nel soggiorno comune, interrotta o distratta dal chiasso dei nipoti, dalla presenza dei domestici o dei visitatori. I suoi lavori più noti sono: “Orgoglio e pregiudizio”, “Ragione e sentimento”, “L’abbazia di Northanger”, “Emma”, “Persuasione” e “Mansfield Park”. Nel maggio del 1817 Cassandra la accompagnò nella vicina Winchester per farla visitare da un medico famoso; ma la sua malattia già avanzata (le ipotesi più accreditate suggeriscono si sia trattato del morbo di Addison) non era più curabile e la donna morì in città, per poi essere sepolta all’interno della straordinaria cattedrale. Le ladies di Jane Austen sono le vere e grandiose protagoniste della sua letteratura, sono personaggi così pieni di vita, di sensazioni e di personalità da differenziarsi nettamente l’una dall’altra, così come sono del tutto diverse tra loro le donne della realtà. Ecco alcune frasi tratte dai suoi romanzi: “Vi è una ostinazione in me che non tollera di lasciarsi intimidire dalla volontà altrui. Il mio coraggio insorge a ogni tentativo di farmi paura.”

 

 

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