Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 16 Luglio.
Accadde che:
1969 (55 anni fa): parte il Programma Apollo che porterà l’uomo sulla Luna. L’Apollo 11 partì da Cape Canaveral, in Florida con a bordo tre uomini: Neil Armstrong, Edwin “Buzz” Aldrin e Michael Collins, iniziò così il viaggio verso la Luna, distante circa 400.000 km e giunse nell’orbita del satellite il 19 luglio. L’indomani il Lem, con a bordo Armstrong e Aldrin, si separò dal modulo di comando, restato in orbita con Collins, e iniziò la discesa. Alle 20:17 UTC (le 22:17 in Italia) il veicolò si posò nella pianura nota come Mare della Tranquillità e gli astronauti iniziarono i preparativi per uscire. Dopo alcune ore, fu possibile aprire il portellone e scendere. Armstrong poggiò il piede sul suolo lunare alle 2:56 UTC del 21 luglio, seguito da Aldrin dopo alcuni minuti. L’emozione fu enorme in tutto il mondo: per la prima volta gli esseri umani avevano raggiunto un altro corpo celeste. Gli astronauti restarono sulla superficie lunare per due ore e mezza, durante le quali raccolsero campioni di rocce, piantarono la bandiera degli Stati Uniti, scattarono fotografie e lasciarono alcuni oggetti commemorativi. La loro impresa, trasmessa via satellite in diretta televisiva, fu seguita da centinaia di milioni di spettatori.
1999 (25 anni fa): al largo della costa di Martha’s Vineyard, un jet privato pilotato da John Fitzgerald Kennedy jr. precipita in mare. Assieme a Kennedy viaggiavano la moglie Carolyn e la sorella di lei Lauren, tutti e tre moriranno nell’incidente. Dovevano partecipare alle nozze di una cugina di John John, Rory Elizabeth, figlia di Bob Kennedy. John aveva il brevetto da soli quattro mesi, durante il volo qualcosa andò storto e il Piper 32 Saratoga monoelica si disintegrò in quota forse per l’impatto con l’oceano. Il corpo di Kennedy fu trovato, quattro giorni dopo, ancora prigioniero dell’aereo. Per i cadaveri delle due donne ci volle più tempo, perché erano state sbalzate fuori dal Piper. Il Saratoga non era dotato di scatola nera, ed è stato impossibile ricostruire quanto accaduto negli ultimi minuti del volo. Probabilmente le condizioni meteo e la poca esperienza di Kennedy contribuirono alla tragedia, ma c’è anche chi, nel corso del tempo, ha avanzato la teoria del complotto. John Fitzgerald Kennedy Jr., conosciuto come John John, era nato nel 1960 dal matrimonio tra il presidente John Fitzgerald Kennedy e Jacquelin Bouvier. Laureatosi in legge, diventò poi editore, fondando, quattro anni prima di morire, la rivista George. Nel 1996, il matrimonio con Carolyn Besset. Per lui, preparato, bello, ambizioso, si parlava di un futuro da presidente. Poi il dramma. Durante la cerimonia funebre del 23 luglio, lo zio di Kennedy, il senatore democratico del Massachusetts Edward Kennedy, disse che «…Speravamo che questo John Kennedy si sarebbe pettinato i capelli, quando sarebbero diventati grigi, con la sua adorata Carolyn al suo fianco. Ma, come suo padre, gli si è dato tutto tranne una lunga vita». L’America viene profondamente scossa da questo tragico evento e Bill Clinton, allora Presidente degli USA, in segno di lutto fa ammainare a mezz’asta la bandiera della Casa Bianca. Il corpo di John F. Kennedy jr viene cremato e a bordo del Cacciatorpediniere “Prisco” ha luogo una commemorazione funebre, dopo la quale le sue ceneri vengono disperse nelle acque dell’Oceano Atlantico, al largo dell’isola Martha Vineyard. Svanisce così un sogno americano.
Nato oggi:
1927 (97 anni fa): nasce, a Siderno, Nicola Zitara storico e meridionalista. Formidabile è stato il suo impegno nella battaglia per liberare il Mezzogiorno e la Calabria dalla loro condizione di colonia. In questa direzione, ha scritto saggi come: “L’unità d’Italia: nascita di una colonia”, “Il proletario esterno” e il romanzo “O sorece morto”. In queste opere, ha costruito l’idea che il Mezzogiorno e la Calabria potranno avere un avvenire migliore se si separeranno dall’Italia e daranno vita ad uno stato “Duosiciliano”. Grazie al lavoro di Zitara, ha incominciato ad essere di dominio pubblico quella che è poi diventata la lettura neoborbonica della storia d’Italia. Secondo lo studioso, infatti, il processo unitario doveva essere rivisto come un’operazione meramente bellica e coloniale di una corona nei confronti di un’altra, di un regno sovrano nei confronti di un secondo. Rosario Vladimir Condarcuri, ha avuto con Nicola un rapporto di grande stima, avendolo avuto come direttore del suo giornale: “Nicola, diceva che da quando scriveva per la “Riviera” era diventato famoso a Siderno, il fruttivendolo non gli faceva pagare la frutta, perché apprezzava i suoi articoli. Il suo sogno era quello di portare la “Riviera” a Napoli, perché diceva che il giornale doveva partire dalla città partenopea per poi abbracciare tutto il Meridione. Grazie a lui, ho imparato a credere nei sogni, comprendendo che c’è sempre il modo per poterli realizzare. Quando arrivava in redazione, prendeva un libro, immergendosi per ore nella lettura. Era un buono, che si trovava a suo agio nel mondo di Riviera”. Muore, a Siderno, il 1° ottobre 2010.