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lunedì, Settembre 16, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 29 Maggio.

Accadde che:

1886 (138 anni fa): il farmacista John Pemberton inizia a pubblicizzare la Coca-Cola. Solo l’8 maggio 1886, Pemberton, scopre la preziosa bibita mescolando con un mestolo misteriosi ingredienti. In poco meno di un mese dalla sua introduzione sul mercato, la famosa bevanda, era in vendita in più di una ditta. L’aspetto non era quello attuale: dal gusto più delicato e più liscio, non si presentava frizzante. Il cambiamento, come oggi lo conosciamo, avviene improvvisamente e accidentalmente, per un errore fortuito. Tutto nacque da una casualità: la Coca-Cola era stata creata, originariamente, come cura per il mal di testa, la stanchezza e l’emicrania. Tuttavia, Pemberton si accorge che mescolata ad acqua frizzante o soda, la medicina poteva diventare una squisita bibita.

1914 (110 anni fa): il transatlantico Empress of Ireland (in italiano “Imperatrice d’Irlanda”) affonda nel Golfo di San Lorenzo causando 1.024 le vittime, fra cui numerosi italiani e bambini. L’Empress of Ireland era un transatlantico inglese che affondò alle 01.20 del mattino dopo essere entrato in collisione con una nave da carico norvegese: la Storstad. Intorno alle 01.00 del mattino, la vedetta segnalò la presenza di un’altra nave che procedeva in senso contrario sulla medesima rotta, così che il comandante, dell’Empress of Ireland, inviò segnali alla Storstad con la sirena per avvertirla della propria presenza e, allo stesso tempo, ordinò un cambiamento di rotta di 10 gradi a sinistra rispetto alla rotta che era intento a seguire. Tuttavia, la Storstad, avvolta dalla nebbia, rispose al segnale informando che avrebbe continuato ad avanzare sulla propria rotta. A quel punto, la nave entrò in collisione con la Empress infilandosi con la propria prua nel fianco destro del transatlantico per ben sette metri fin sotto la linea di galleggiamento. Dopo l’impatto la Storstad, con i motori indietro tutta, si disincagliò, mentre la Empress, continuando ad imbarcare acqua, si capovolse su un fianco e affondò. Una recente teoria sostiene che il capitano della nave norvegese sia stato tratto in inganno da una manovra dell’imperatrice d’Irlanda poco prima che scomparisse nella nebbia. Gli ingegneri avevano, al momento della costruzione del transatlantico, avevano previsto undici compartimenti stagni per dare il tempo ai passeggeri di evacuare la nave in caso di avaria, quest’ultima dovendo rimanere a galla anche se 2 di questi 11 compartimenti fossero stati allagati con acqua. Le 10 paratie stagne sono state forate con 24 porte a chiusura manuale che sono rimaste aperte per il movimento dei passeggeri e dell’equipaggio, ma la velocità con cui è proceduto l’affondamento ha impedito la chiusura della maggior parte delle porte stagne, provocando l’allagamento di tutti i compartimenti e la perdita della nave. Questo naufragio fu, all’epoca, la seconda più grande tragedia marittima, dopo quella del Titanic.

Scomparsa oggi:

1982 (42 anni fa): muore, a Parigi, Romy Schneider, pseudonimo di Rosemarie Magdalena Albach-Retty, attrice. Nata, a Vienna, il 23 settembre 1938 è stata una delle attrici più desiderate degli anni ’60 e ’70, famosa per aver ricoperto giovanissima il ruolo della principessa Sissi nel primo, grande film a lei dedicato. Una famiglia d’arte quella in cui nasce e cresce Romy. Sua madre, Magda Schneider, è anch’ella un’attrice di successo, la cui carriera alla fine la vede protagonista di oltre settanta film. Anche il padre, Wolf Albach-Retty, è un attore, sebbene di minor successo e bravura. Tuttavia, la futura attrice deve a sua madre la passione per la recitazione. Inoltre, in molte pellicole, le due rivestono i panni di madre e figlia. Poco più che quindicenne, infatti, nel 1953, esordisce nel film tedesco “Wenn der weiße Flieder wieder blüht”. Si nota subito la sua bellezza eterea. Due anni dopo, Romy Schneider è Sissi, nel primo dei tre film dedicati alla Principessa Elisabetta d’Austria. È soprattutto a questa ormai leggendaria interpretazione che la bella attrice francese d’adozione, deve gran parte della sua fama. Il successo ottenuto con i tre film le vale la chiamata di un grande del cinema internazionale: l’attore Alain Delon che la vuole accanto nella parte della protagonista del film “L’amante pura”. Sul set, Delon si innamora perdutamente dell’attrice viennese e inizia con lei una lunga relazione, ma finita male. Nel 1964, Romy rompe con Delon, dando inizio alla sua parabola discendente, caratterizzata dalla depressione e, soprattutto, dall’alcol. Poco dopo si lega al regista Harry Meyen, in un matrimonio che fallisce quasi ancor prima di cominciare. Con lui ha un figlio, lo  David, il quale nasce il 3 dicembre del 1966, ma appena quattordici anni di vita, il 5 luglio del 1981, il ragazzo muore in circostanze tragiche, dando probabilmente il colpo di grazia al già labile stato d’animo di sua madre. Un anno dopo la morte del figlio, l’attrice muore nella casa parigina del produttore Laurent Petin, suo ultimo compagno, all’età di quarantatré anni. Ufficialmente, la causa è attacco cardiaco, ma non sono pochi quelli che hanno sostenuto si sia trattato di suicidio.

 

 

 

 

 

 

 

 

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