Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data dell’8 Maggio.
Accadde che:
1886 (138 anni fa): il farmacista John Stith Pemberton brevetta la Coca-Cola, uno speciale medicinale per migliorare la qualità della vita e lenire le sofferenze, in particolare uno sciroppo benefico per la cura dell’emicrania. Pemberton creò la sua ‘’miracolosa’’ miscela utilizzando diversi ingredienti, fra questi la coca e le noci di cola. Fece bollire in una caldaia degli estratti vegetali e noci di cola, in questo modo ottenne uno sciroppo che doveva servire a curare il mal di testa. Poco tempo dopo, il farmacista americano si accorse che allungando la bevanda con la soda, lo sciroppo si trasformava in una bevanda dissetante. Pemberton capendone le potenzialità commercializzò il liquido ai suoi clienti come bevanda. A causa delle restrizioni della legge sugli alcolici dell’epoca, l’alcool venne poi tolto dal prodotto. Come rimpiazzo furono scelte le noci di cola. Fu dall’unione di questo frutto alle foglie di coca che nacque il nome Coca-Cola. Purtroppo, Pemberton non riuscì a far fruttare la sua idea. A causa dei mezzi finanziari limitati dovette vendere per 2.300 dollari, la formula e i diritti di utilizzo del marchio all’imprenditore Asa Candler. Per mano sua, il 29 gennaio 1892, nacque la Coca-Cola Company e la bibita fu lanciata su larga scala. Fu un successo immediato che non smise mai di crescere.
1970 (54 anni fa): i Beatles pubblicano il loro dodicesimo e ultimo album, Let it Be. Il disco che vide la luce quando il gruppo aveva già ufficializzato il proprio scioglimento. Le riprese video erano del mese di gennaio ‘69, ma il film uscì nel maggio ’70 e l’album addirittura nel novembre successivo. Paul scrisse “Let it be” in un momento in cui il gruppo stava entrando in una crisi irreversibile. John e George avevano sempre più spesso un atteggiamento che rendeva l’aria pesante. Il primo perché imponeva a tutti la costante presenza di Yoko Ono, pur sapendo che era mal tollerata dagli altri. Il secondo perché chiedeva più spazio come compositore e pensava di essere sottovalutato. Nemmeno Ringo sopportava più quell’aria così tesa. Paul avvertiva che il gruppo si stava perdendo e che non c’era più un sentire comune. Stavano diventando quattro pianeti distanti, e nessuno sembrava veramente coinvolto in quel nuovo lavoro, allora decise di occuparsi in prima persona della gestione dell’album. Ma questa decisione fu mal digerita dagli altri, che non accettavano di buon grado la sua direzione dei lavori. Quello che doveva essere l’album di una band al top della carriera, divenne l’immagine della fine di un’epoca. La fine dei Beatles, infatti, decretava anche la fine degli irripetibili anni ’60.
Nato oggi:
1906 (118 anni fa): nasce, a Roma, Roberto Rossellini regista, sceneggiatore e produttore cinematografico. Interrotti gli studi dopo la licenza liceale, si dedica a diverse attività, prima di entrare nel mondo del cinema come scenotecnico e montatore e, successivamente, come sceneggiatore e regista di documentari. Si avvicina al cinema verso la fine degli anni ’30, ma nel 1941, effettua il salto di qualità, realizzando come regista “La nave bianca”. Nel 1944-45, gira quello che è considerato il suo capolavoro: “Roma, città aperta”. Dopo gira altri due film d’eccezione quali “Paisà” (1946) e “Germania anno zero” (1947), riflessioni amare sulle condizioni dell’Italia martoriata dall’avanzare della guerra e sulla crisi dei valori umani nella Germania del dopoguerra. Dopo queste pietre miliari il regista cerca di trovare nuove vie di espressione, senza grande successo. Si tratta dei poco riusciti “Amore”, un film in due episodi interpretati da Anna Magnani, in seguito gira anche i non memorabili “Francesco, giullare di Dio” e “Stromboli, terra di Dio”, ambedue centrati, sia pure in diverso senso, sul problema della grazia divina. In quest’ultimo film prende il via il suo sodalizio artistico con Ingrid Bergman: i due vivranno anche una tormentata storia sentimentale. Si licenzia dal cinema con “Anno uno. Alcide De Gasperi” (1974) ed “Il Messia” (1976). Muore, a Roma, il 3 giugno 1977.