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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 26 Aprile.

Accadde che:

1915 (109 anni fa): il governo italiano, guidato dall’astuzia diplomatica del suo Ministro degli Esteri, Sidney Sonnino, avvia segretamente un dialogo con i paesi dell’Intesa. Dopo ulteriori discussioni il 14 aprile venne raggiunto l’accordo tra l’Italia ed i paesi dell’Intesa che firmarono dodici giorni dopo il Patto di Londra. Nello specifico, questo era composto da tre documenti: le richieste italiane, l’impegno dei quattro paesi a non raggiungere una pace separata e la promessa nel mantenere la segretezza di questo accordo. L’Italia si impegnava ad entrare in guerra entro un mese dalla firma del Trattato a fianco di Gran Bretagna, Francia e Russia contro tutti i nemici di questi paesi ovvero Austria-Ungheria, Germania e Impero Ottomano. In cambio, con il futuro trattato di pace, l’Italia avrebbe ottenuto il Sud Tirolo, il Trentino, Gorizia, Gradisca, il territorio di Trieste, l’intera penisola istriana fino al Golfo del Quarnaro con le isole di Cherso e Lussino, le isole della Dalmazia e le città di Zara, Sebenico e Trau, la città di Valona e l’isola di Saseno, la sovranità sul Dodecanneso, il riconoscimento di zone d’influenza nell’Asia Minore e la rettifica di alcuni confini nell’Africa italiana.

1986 (38 anni fa): avviene il disastro di Černobyl’, un incidente nucleare, nell’allora Repubblica Socialista Sovietica Ucraina. Al 2021 è il più grave incidente della storia del nucleare civile e l’unico, insieme a quello di Fukushima del 2011, a essere classificato con il settimo livello, il massimo, della scala di catastroficità INES. Poco dopo l’una del mattino, il reattore numero quattro nella centrale di Chernobyl, in Ucraina, esplode. L’incidente sprigiona una potenza equivalente a 500 bombe atomiche, come quella sganciata su Hiroshima. La nube tossica causa la morte immediata di 31 persone e l’evacuazione di 400 mila persone dall’area, ma tutto il mondo ne è terrorizzato. Negli anni la catastrofe ha causato migliaia di tumori, coinvolgendo circa 8,4 milioni di persone tra Ucraina, Bielorussia e Russia. Le cause dell’incidente, che l’Urss tentò di insabbiare, sono da attribuire a errori tecnici, cattiva gestione, problemi relativi all’impianto. Sul disastro di Chernobyl, a distanza di anni, si possono leggere rapporti completamente diversi tra loro che vanno da stime di 30 vittime fino a centinaia di migliaia di morti. Nel 2003, l’Onu ha convocato un incontro istituzionale intitolato Chernobyl Forum, al quale hanno partecipato molti soggetti: come l’Organizzazione mondiale della Sanità, gli Istituti superiori di Sanità di Russia, Bielorussia e Ucraina, l’Unscera (il comitato scientifico delle Nazioni Unite per lo studio degli effetti delle radiazioni ionizzanti), la Iaea, la Fao (Food and agriculture organization). Il forum ha stabilito che le morti accertate come conseguenza dell’incidente sono 65. Tra le vittime si contano due lavoratori morti sul colpo, uno per trombosi coronarica, 28 tra quei soccorritori che avevano riscontrato una sindrome da radiazione acuta, altri 19 di loro morti negli anni tra il 1987 e il 2005 e 15 tra quella parte di popolazione che aveva sviluppato un tumore alla tiroide. Secondo il Forum, a queste vittime sarebbero da aggiungere solo i quattro pompieri morti per la caduta dell’elicottero con cui tentavano di domare le fiamme. Tuttavia, è lo stesso Chernobyl Forum a dire che potrebbero essere stimate ulteriori 4.000 morti presunte per leucemie e tumori su un arco di 80 anni, ma impossibile da ricondurre con certezza epidemiologica direttamente a quell’esplosione.

Nato oggi:

1925 (99 anni fa): nasce, a Dogliani (Cuneo), Michele Ferrero imprenditore, proprietario dell’omonimo Gruppo Ferrero. Suo padre Pietro apre nel 1942, un laboratorio di pasticceria nel quale inizia a sperimentare la creazione di nuove nuove golosità. Michele fin dall’inizio delle attività collabora coi famigliari. Quando diventa proprietario dell’azienda i marchi quali Nutella e Kinder Cioccolato, diventano famosissimi e sono in Italia ormai sinonimi di merendina per i bambini. Negli stessi anni l’Azienda Ferrero apre nuovi stabilimenti, tra cui quello più famoso in Germania in una cittadina dell’Assia, dove si produce il famoso Mon Cheri. Negli anni Settanta, prodotti quali il già citato Mon Cheri, Ferrero Rocher, Pocket Coffe, Kinder Brioss, Estathe, ecc sono ormai famosissimi. Carlo Azeglio Ciampi, allora Presidente della Repubblica Italiana, il giorno 2 giugno 2005, conferisce all’imprenditore il titolo Cavaliere di Gran Croce, per il suo impegno civile e sociale. Michele Ferrero muore, a Monte Carlo, il 14 febbraio 2015.

 

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