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domenica, Novembre 24, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 24 Aprile.

Accadde che:

1854 (170 anni fa): sono celebrate “Le nozze del secolo” fra la duchessa Elisabetta di Baviera e l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe I. Il matrimonio è stato celebrato, con grande sfarzo, la sera del 24 aprile nella Chiesa degli Agostiniani. Dopo i numerosi festeggiamenti, la coppia fu condotta nella camera da letto soltanto dalle rispettive madri, contrariamente alle usanze del tempo che prevedevano la presenza di numerose persone. Il 20 aprile 1854 Elisabetta lascia definitivamente Monaco per intraprendere un lungo viaggio lungo il Danubio, che la porta ad entrare solennemente in Vienna il 23 aprile, accolta dalla famiglia imperiale e da tutta la nobiltà austro-bavarese. La vita di Elisabetta cambia radicalmente da questo giorno in poi: dalla città di Monaco, piccola, ma al massimo dello splendore e dell’importanza culturale sotto re Ludwig, si trova proiettata nella solenne e antica Vienna, costretta a vivere nella Hofburg, enorme e splendida, ma poco moderna e sicuramente ancor meno confortevole. Per Sissi la vita a palazzo è molto dura, anche aggravata dalla personalità invadente delle suocere Sofia e dalla scarsissima privacy che, ad un personaggio pubblico come lei, è riservata. Ogni suo movimento ed ogni sua azione sono strettamente controllati. È proprio a causa di questa vita “Pubblica” a corte e dei ruoli di rappresentanza, mal sopportati dalla giovane imperatrice, che Elisabetta inizia a soffrire di quelle che oggi sono comuni malattie nervose: insonnia, depressione, attacchi di ansia e, sicuramente, anoressia. L’8 settembre del 1898, durante uno dei numerosi viaggi, Elisabetta si trovava a Ginevra. Due giorni più tardi, mentre si apprestava a raggiungere il battello che l’avrebbe portata a Montreux, si imbatté casualmente in un altro passeggero, sentì un forte colpo al petto e svenne. Morì quel pomeriggio stesso. L’uomo, che aveva incrociato, era l’anarchico italiano Luigi Lucheni, che le aveva piantato una lima trasformata in pugnale molto vicino al cuore. Nessuno riuscì a convincere l’imperatore a lasciar riposare Elisabetta dove lei stessa aveva scelto, ovvero sulle rive del Mediterraneo, a Corfù o a Itaca. La sua condizione di imperatrice d’Austria-Ungheria richiedeva che fosse sepolta nella solenne cripta dei Cappuccini, in quella Vienna che non aveva mai amato e da cui non era stata mai compresa.

2008 (16 anni fa): la salma di San Pio viene esposta alla venerazione dei fedeli, a San Giovanni Rotondo, in una teca di cristallo. Agli inizi del mese di aprile, il corpo di Padre Pio era stato riesumato da una commissione medica che aveva aperto la tomba del santo, tumulato il 27 settembre del 1968, quattro giorni dopo la morte. Il corpo del santo è stato poi esposto ai fedeli. Tantissima la gente, che quel giorno, dalle prime ore della mattina, ha affollato la chiesa di San Giovanni Rotondo. La salma, in quella circostanza è stata posta all’interno di una teca di cristallo costruita appositamente. Il volto del santo, ben conservato solo nella parte inferiore, è stato ricoperto da una maschera di silicone che ne riproduceva le sembianze. Il 19 aprile 2010 la salma del santo è stata poi traslata nella cripta della nuova Chiesa di Padre Pio, progettata dall’architetto Renzo Piano, con il soffitto ricoperto di foglia oro, ricavato dalla fusione degli ex voto che i fedeli negli anni hanno donato a san Pio. Dal 1º giugno 2013 la salma è permanentemente esposta alla pubblica venerazione.

Scomparso oggi:

2004 (20 anni fa): muore, a Crotone, Visconte Frontera politico e storico. Nato, a Cutro, il 5 gennaio 1935 è stato un meridionalista di stoffa buona, consacrando tutte le sue energie allo sviluppo della città di Crotone, di cui è stato sindaco e della Calabria. Negli anni in cui è stato sindaco o comunque amministratore, la città di Crotone ha vissuto periodi floridi dal punto di vista economico e occupazionale. Dal 1965 in poi è stato sempre una delle figure più autorevoli della vita politica e amministrativa di Crotone, per ben 37 anni, ricoprendo anche la carica di segretario provinciale del Psi. Il suo rapporto con il Pci, però, non è mai stato idilliaco al punto di essere definito un “Anticomunista”. Negli anni Settanta, ottenendo risultati molto apprezzati anche dalla Direzione Nazionale del Psi, è stato tra i protagonisti di tenaci e marcate attività antifasciste nei confronti del Msi che, anche sull’onda dei moti di Reggio Calabria del 1970, allargò i consensi nell’elettorato calabrese e anche in quello crotonese e dell’intero Marchesato. Insieme a Pasquino Crupi ha scritto “I fatti di Melissa”.

 

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