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domenica, Settembre 8, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 18 Aprile.

Accadde che:

1506 (518 anni fa): Papa Giulio II posa la prima pietra della nuova Basilica di San Pietro, che si concluderà solamente nel 1626. L’attuale simbolo della cristianità mondiale sorge in luogo della precedente basilica vaticana, che risaliva all’epoca dell’imperatore Costantino I. Il disegno iniziale del Bramante prevedeva una pianta “A croce greca” con una grande volta centrale e quattro piccole cupole, poi riveduto dallo stesso artista in favore del sistema “A croce latina”. La prematura morte degli architetti che si avvicendarono negli anni successivi (Raffaello e Antonio da Sangallo il Giovane), unita a vicende storiche drammatiche (come il Sacco di Roma del 1527) rallentano moltissimo i lavori, che hanno una svolta decisiva con l’assegnazione dell’incarico a Michelangelo Buonarroti, a quarant’anni di distanza dalla posa della prima pietra. È stato quest’ultimo a plasmare per sempre il profilo architettonico dell’edificio, disegnando l’imponente cupola.

2002 (22 anni fa): a Milano, un aereo da turismo, pilotato dall’italo-svizzero Gino Fasulo, 64 anni, si schianta contro il 26º piano del Grattacielo Pirelli, il palazzo più alto della città. Al momento dell’impatto al “Pirellone” stavano lavorando circa 300 dipendenti della Regione Lombardia. Lo schianto all’altezza del 25esimo piano del grattacielo ha provocato un incendio, l’alzarsi di una densa colonna di fumo che ha oscurato tutta la zona, non lontana dalla stazione centrale. L’impatto dell’aereo con l’edificio ha provocato una caduta di detriti: vetri, metallo, fogli di carta che si sono sparsi su tutta la piazza. Ci sono stati tre deceduti e settanta i feriti trasportati all’ospedale. Nella relazione d’inchiesta riguardo all’incidente, l’ANSV (Agenzia Nazionale per la Sicurezza al Volo) chiarì che la causa probabile fosse da ricercare nell’incapacità del pilota di gestire in maniera adeguata la condotta della fase finale del volo in presenza di problematiche tecnico-operative e ambientali.

Scomparso oggi:

1955 (69 anni fa) muore, a New Jersey (Stati Uniti), Albert Einstein fisico. Nato, a Ulma (Germania), il 14 marzo 1879 è considerato il più importante fisico del XX secolo. Nel 1905 pubblica tre studi teorici: il primo contiene la prima esposizione completa della teoria della relatività ristretta; il secondo studio, sull’interpretazione dell’effetto fotoelettrico, contiene un’ipotesi rivoluzionaria sulla natura della luce; Einstein afferma che in determinate circostanze la radiazione elettromagnetica ha natura corpuscolare, ipotizzando che l’energia trasportata da ogni particella che costituisce il raggio luminoso, denominata fotone, sia proporzionale alla frequenza della radiazione; il terzo e più importante studio reca il titolo “Elettrodinamica dei corpi in movimento”: esso contiene la prima esposizione completa della teoria della relatività ristretta. Proprio quest’ultimo studio porterà Albert Einstein a conseguire il premio Nobel per la Fisica nel 1921. Con l’avvento al potere di Hitler, è costretto a emigrare negli Stati Uniti. Di fronte alla minaccia rappresentata dal regime nazista, il Nobel tedesco rinuncia alle posizioni pacifiste e nel 1939 scrive assieme a molti altri fisici una famosa lettera indirizzata al presidente Roosevelt, nella quale viene sottolineata la possibilità di realizzare una bomba atomica. La lettera segna l’inizio dei piani per la costruzione dell’arma nucleare. Ovviamente, lo scienziato disprezza profondamente la violenza e, conclusi questi terribili anni di conflitti, si impegna attivamente contro la guerra e contro le persecuzioni razziste, compilando una dichiarazione pacifista contro le armi nucleari.

 

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