Ripercorriamo, insieme , gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 17 Aprile.
Accadde che:
1944 (80 anni fa): durante la Seconda guerra mondiale, avviene il rastrellamento del Quartiere Quadraro a Roma. Le Ss tedesche circondarono la piccola area dove sorgeva il borghetto del Quadraro e arrestarono circa 2000 uomini ritenuti validi al lavoro coatto, di età compresa tra i 15 e i 60 anni. Nell’immediato i rastrellati furono ammassati nel cinema Quadraro, dove furono schedati e divisi in gruppi, per poi essere trasferiti negli stabilimenti cinematografici di Cinecittà. Qui i rastrellati ebbero un unico, ultimo contatto con il parroco di santa Maria del buon consiglio, Don Gioacchino Rey, che aveva prima tentato di entrare nel cinema Quadraro e poi aveva raggiunto Cinecittà chiedendo di essere ascoltato dalle SS (secondo alcuni offrendosi anche come prigioniero al posto degli uomini arrestati). L’intervento del parroco fu essenziale, poiché ottenne da un lato la liberazione di due uomini, il medico condotto e il farmacista e, dall’altro, riuscì a raccogliere centinaia di biglietti che i prigionieri indirizzavano alle famiglie come ultimo pensiero, ma che servirono anche a redigere un elenco dei deportati. Secondo quell’elenco, i rastrellati del Quadraro che partirono per i campi di lavoro della Germania e della Polonia furono 683.
1961 (63 anni fa): durante la crisi dei missili di Cuba, inizia l’invasione di Cuba. Quel giorno, di mattina molto presto, un gruppo di circa 1.400 soldati approdò sulle spiagge della Baia dei Porci, a Cuba, una profonda insenatura della provincia di Matanzas duecento chilometri a sudest dell’Avana. Gli uomini erano in gran parte esuli cubani, istruiti dalla CIA. Si trovavano lì per un’operazione militare diretta segretamente dal governo degli Stati Uniti per rovesciare il regime di Fidel Castro, che all’epoca era al potere da poco più di due anni. Nel giro di tre giorni, però, la truppa di esuli fu messa in rotta e i soldati si rifugiarono in mare o nelle paludi, dove vennero catturati dall’esercito di Castro. Per gli Stati Uniti il fallimento dell’operazione fu un duro colpo non solo dal punto di vista militare, ma anche per l’immagine del paese: in un momento in cui gli americani venivano da una lunga serie di vittorie e si sentivano particolarmente fiduciosi del loro potenziale militare, subirono una sconfitta da un paese più piccolo della Pennsylvania. Gli Stati Uniti consideravano Cuba e in generale l’America Latina come una specie di loro protettorato, perciò l’idea di avere un governo comunista in un paese così vicino ai propri confini preoccupò da subito l’amministrazione statunitense.
Scomparso oggi:
2014 (10 anni fa): muore, a Città del Messico, Gabriel José de la Concordia García Márquez, noto semplicemente come Gabriel García Márquez, soprannominato Gabo, scrittore, giornalista e saggista. Nato, ad Aracataca (Colombia), il 6 marzo 1927 èr riconosciuto come uno dei narratori più importanti del XX secolo. Il nome di Gabriel García Marquez è spesso collegato alla corrente letteraria del realismo magico, che prevede la descrizione di un mondo che si presenta a primo impatto come realistico, ma nel quale sono inseriti alcuni elementi sovrannaturali, non spiegabili attraverso la ragione e riconducibili alla sfera del fantastico. “Cent’anni di solitudine” è la sua opera più famosa, Il romanzo segue le vicende di varie generazioni della famiglia in un labirinto di parentele che inizialmente può lasciare disorientati, ma che con l’avanzare della lettura è sostituito dal fascino delle vicende narrate. Un elemento centrale del romanzo, è la visione ciclica che esso offre della storia; l’altro tema centrale è quello della solitudine, che caratterizza le vicende della città e dei personaggi. Altri temi importanti sono la follia e la parabola dallo sviluppo alla decadenza che vivono sia la città di Macondo che i personaggi. Un altro romanzo importante è “L’amore ai tempi del colera”, che racconta la storia d’amore tormentata di Fermina e Florentino. Nel 1982, è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura. Una delle sue frasi più significative è la seguente: “Gli esseri umani non nascono sempre il giorno in cui le loro madri li danno alla luce, ma la vita li costringe ancora molte volte a partorirsi da sé”.