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venerdì, Novembre 22, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data dell’11 Aprile.

Accadde che:

1947 (77 anni fa): Jackie Robinson è stato il primo afroamericano a giocare nelle Major Leagues di baseball. Ha avuto un ruolo importante nel porre fine alla segregazione razziale nel baseball professionistico. Il suo carattere e le sue capacità hanno messo in discussione le solite basi della segregazione. A parte il suo impatto culturale, Robinson ha avuto una buona carriera nel baseball. Nel corso di dieci stagioni, ha giocato in sei World Series, è stato selezionato per sei All-Star Games consecutivi dal 1949 al 1954. Ha ricevuto il primo premio MLB Rookie of the Year Award, nel 1947. Nel 1949 ha anche vinto il premio di giocatore più prezioso della Lega Nazionale. Robinson è stato inserito nella Baseball Hall of Fame nel 1962. Nel 1997, la Major League Baseball ritirò il suo numero di maglia, 42, in tutte le squadre della Major League.

1945 (79 anni fa): le forze americane liberano il campo di concentramento di Buchenwald, vicino a Weimar, in Germania, pochi giorni dopo che i Tedeschi avevano cominciato ad evacuarlo. Il giorno stesso della liberazione, un’organizzazione clandestina di prigionieri riuscì a prendere il controllo del campo, con l’intento di evitare che le guardie in fuga commettessero ulteriori atrocità. Forze americane liberarono più di 20.000 prigionieri, giungendo successivamente anche a Dora-Mittelbau, Flossenbürg, Dachau e Mauthausen. I liberatori si trovarono ad affrontare condizioni indescrivibili nei campi Nazisti, dove mucchi di cadaveri giacevano in attesa di essere seppelliti. Solo dopo la liberazione di questi campi il mondo poté finalmente conoscere le reali dimensioni dell’orrore nazista. La piccola percentuale di prigionieri che era sopravvissuta era estremamente provata dal lavoro forzato, dalla mancanza di cibo e da mesi o anni di maltrattamenti. Molti erano così deboli che erano a malapena in grado di muoversi. Le malattie rimasero uno dei maggiori pericoli per molto tempo e diversi campi dovettero essere bruciati per evitare il diffondersi di epidemie. In breve, i sopravvissuti ai campi di concentramento dovettero affrontare un lungo e difficile cammino prima di raggiungere la completa guarigione. A Buchenwald, inoltre, medici e scienziati cominciarono a condurre esperimenti sui prigionieri. Questi esperimenti, che riguardavano principalmente alcune malattie infettive, causarono centinaia di vittime. Il complesso di Buchenwald diventò poi una fonte importante di lavoro forzato da impiegare nello sforzo bellico tedesco, ed i prigionieri non in grado di lavorare vennero assassinati dai medici delle SS tramite un’iniezione letale di fenolo.

Scomparso oggi:

1987 (37 anni fa): muore, a Torino, Primo Levi scrittore, chimico e partigiano. Nato, a Torino, il 31 luglio 1919 è stato uno degli scrittori più importanti del secolo scorso, ritenuto universalmente una pietra miliare della letteratura italiana, ma soprattutto una figura fondamentale per capire il dramma e le conseguenze dell’Olocausto, di cui è stato testimone diretto. Nato da una famiglia ebrea di intellettuali piemontesi, si laurea in chimica, diventa scrittore dopo la traumatica esperienza della deportazione nel campo di lavoro di Monowitz, che faceva parte dello stesso complesso del più noto Auschwitz. La traumatica esperienza fa scattare in lui la molla della scrittura, sentita come una necessità di confessione, di analisi, oltre che un dovere morale e civile. Fino al 1938, Levi è un normale studente con la passione della chimica; le leggi razziali gli fanno aprire gli occhi sulla natura del fascismo e lo spingono verso l’azione politica. Alla fine del 1942, entra nel Partito d’Azione clandestino e dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943 si unisce a un gruppo partigiano della Valle d’Aosta, ma viene catturato dalla milizia fascista il 13 dicembre dello stesso anno, internato nel campo di concentramento di Fossoli e, successivamente, ad Auschwitz. Nel Lager, dove rimane circa un anno, riesce a sopravvivere grazie a circostanze fortunate. A testimonianza di questa tragica esperienza, scrive nel 1946 “Se questo è un uomo”, il libro che 10 anni più tardi sarà riconosciuto come il capolavoro della letteratura concentrazionaria. Dal momento in cui le truppe russe entrano nel Lager di Auschwitz, abbandonato dai tedeschi in ritirata, prende avvio il suo secondo libro “La tregua”, considerato da alcuni la sua opera più alta. Il ricordo, ed il trauma mai superato della deportazione e dell’esperienza di Auschwitz è anche, probabilmente, alla base del suo suicidio. Dal 17 aprile 2012, a Primo Levi sono dedicati un albero e un cippo al Giardino dei Giusti di tutto il Mondo di Milano.

 

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