Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 16 marzo.
Accadde che:
1850 (171 anni fa): Nathaniel Hawthorne pubblica “La lettera scarlatta”, un classico della letteratura statunitense, ambientato nella Nuova Inghiltera puritana e retrograda del XVII secolo. Il romanzo racconta la storia di Hester Prynne che, dopo aver commesso adulterio, lotta per crearsi una nuova vita di pentimento e dignità. Nell’insieme Hawthorne esplora i temi della grazia, della legalità e della colpa. fu un vero e proprio successo editoriale, ancora oggi rimane uno dei libri più venduti in America, oltre ad essere uno dei più importanti libri della letteratura americana del diciannovesimo secolo. L’opera divenne il centro di dibattiti e discussioni infinite: molti lettori, infatti, fraintesero il significato del libro, credendo che fosse solo un libro “Scabroso” su un adulterio, ma moltissimi lettori si innamorarono della storia.
1978 (43 anni fa): in un agguato a Roma in Via Fani, le Brigate Rosse rapiscono Aldo Moro, il giorno in cui il nuovo Governo, guidato da Giulio Andreotti stava per essere presentato in Parlamento per ottenere la fiducia. L’auto che trasportava Aldo Moro dalla sua abitazione alla Camera dei deputatati fu intercettata e bloccata. In pochi secondi, sparando con armi automatiche, i brigatisti rossi uccisero i due carabinieri a bordo dell’auto di Moro e i tre poliziotti che viaggiavano sull’auto di scorta, sequestrando il Presidente della Democrazia Cristiana. Dopo una prigionia di 55 giorni, durante la quale Moro fu sottoposto a un processo politico da parte del cosiddetto «tribunale del popolo» istituito dalle stesse Brigate Rosse e dopo che queste ultime avevano chiesto invano uno scambio di prigionieri con lo Stato italiano, Moro fu ucciso. Il suo cadavere fu ritrovato a Roma il 9 maggio, nel bagagliaio di una Renault 4 rossa.
Nato oggi:
1772 (249 anni fa): nasce a Polistena (Reggio Calabria) Michele Milano geologo. Fu giacobino fervente e si schierò dalla parte della Repubblica napoletana. Fu arrestato e tradotto nelle carceri di Messina, dove rimase per ben due anni. Qui ebbe, come compagno di cella, il naturalista francese Dolomieu, che gli consiglio di abbandonare il campo della politica per dedicarsi agli studi di scienze naturali. E ciò che il conte Mulano fece, una volta conquistata la libertà. Tra le sue opere: “Introduzione allo studio della natura” e “Fondamenti della filosofia naturale”. Muore a Polistena il 4 gennaio 1843.