Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 14 Marzo.
Accadde che:
1861 (163 anni fa): il tricolore diventa la bandiera ufficiale del Regno d’Italia. Già simbolo della Repubblica Cispadana, a Reggio Emilia, dal 7 gennaio 1797 i colori si ispirano a quelli della rivoluzione francese, con l’unica eccezione dell’uso del verde al posto del blu francese d’ispirazione americana e simbolo di libertà e uguaglianza. Il verde non è un caso, ma è un simbolo della naturalità dei diritti civili e della speranza, a lungo coltivata, di un’Italia unita. “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”, recita l’articolo 12 della Costituzione italiana. In realtà, il significato dei colori è ancora oggi molto dibattuto. Sembra, però, certo che il rosso sia stato scelto per ricordare il sangue versato dai nostri soldati durante le guerre. Il verde potrebbe invece indicare le foreste, i boschi di cui la nostra Penisola è ricca, ed il bianco relazionarsi alla neve che abbondava nel Nord Italia.
1943 (81 anni fa): durante la seconda guerra mondiale, i nazisti effettuano la “liquidazione finale” del Ghetto di Cracovia. Oltre 4.000 ebrei, ritenuti abili al lavoro, vengono deportati al campo di concentramento di Plaszów; circa 2.000, considerati inabili, vengono uccisi nelle strade del ghetto, ed i rimanenti vengono inviati a morire al campo di Auschwitz. La persecuzione della popolazione ebraica di Cracovia iniziò subito dopo l’occupazione della città, nel settembre del 1939, a seguito della campagna polacca che vide le forze tedesche conquistare rapidamente la nazione. Gli ebrei vennero immediatamente obbligati a prendere parte a lavori forzati imposti dalle truppe naziste; dal novembre 1939 tutti gli ebrei di oltre dodici anni furono obbligati a portare un bracciale di identificazione; in tutta Cracovia le sinagoghe vennero chiuse e le reliquie e oggetti di valore che contenevano vennero confiscati dalle autorità tedesche. Entro il maggio 1940 le autorità d’occupazione tedesche annunciarono che Cracovia sarebbe diventata la città più “pulita” del Governatorato Generale, ed ordinarono una massiccia deportazione degli ebrei dalla città.
Nato oggi:
1879 (145 anni fa): nasce, a Ulma (Germania), Albert Einstein fisico, considerato il più importante del XX secolo. Nel 1905 pubblica tre studi teorici: il primo contiene la prima esposizione completa della teoria della relatività ristretta; il secondo studio, sull’interpretazione dell’effetto fotoelettrico, contiene un’ipotesi rivoluzionaria sulla natura della luce; Einstein afferma che in determinate circostanze la radiazione elettromagnetica ha natura corpuscolare, ipotizzando che l’energia trasportata da ogni particella che costituisce il raggio luminoso, denominata fotone, sia proporzionale alla frequenza della radiazione; il terzo e più importante studio reca il titolo “Elettrodinamica dei corpi in movimento”: esso contiene la prima esposizione completa della teoria della relatività ristretta. Proprio quest’ultimo studio porterà Albert Einstein a conseguire il premio Nobel per la Fisica nel 1921. Con l’avvento al potere di Hitler, è costretto a emigrare negli Stati Uniti. Di fronte alla minaccia rappresentata dal regime nazista, il Nobel tedesco rinuncia alle posizioni pacifiste e nel 1939 scrive assieme a molti altri fisici una famosa lettera indirizzata al presidente Roosevelt, nella quale viene sottolineata la possibilità di realizzare una bomba atomica. La lettera segna l’inizio dei piani per la costruzione dell’arma nucleare. Ovviamente, lo scienziato disprezza profondamente la violenza e, conclusi questi terribili anni di conflitti, si impegna attivamente contro la guerra e contro le persecuzioni razziste, compilando una dichiarazione pacifista contro le armi nucleari. Una delle sue frasi più celebri è la seguente: “Solo due cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana, e non sono sicuro della prima”. Muore, a a New Jersey (Stati Uniti), il 18 aprile 1955